Lettere

da Need a Hug

Ti ricordi quel giorno? Forse no. Non così, tu vedi i nostri momenti come un'esperienza negativa perché mi hai lasciata...
Era inverno, faceva freddo. Ora stiamo andando incontro ad un nuovo inverno... divisi, ognuno per la propria strada.
Tu sei uscito prima da scuola per venire a vedermi.
Sei sceso da quell'autobus e appena ci siamo visti, ci siamo abbracciati, come se non ci vedessimo da un tempo infinito.
Non ci importava della gente che si fermava a guardarci.
Tu tremavi, abbracciandomi facevi tremare anche me. Mi tenevi stretta, come se avessi paura che qualcuno potesse portarmi via.
Poi ha iniziato a piovere, siamo andati a ripararci sotto quel portico.
Continuavamo ad abbracciarci, proteggendoci dal freddo. I nostri cuori battevano veloci.
Si rincorrevano. I tuoi occhi li ricordo felici.
Due sposi si facevano fotografare sulla sponda del fiume. Sullo sfondo delle loro foto ci siamo anche noi, abbracciati, contro quel muro.
Tu mi dissi che volevi sposarmi, mentre li osservavamo da lontano.
Avrei voluto congelare quel momento, perché non finisse mai.
Dalla vetrina, quel vecchio barbiere ci vide e venne fuori a interromperci.
Ci diede un avviso "Attenti ragazzi, l'amore è soltanto un fuoco di paglia" (portò sfortuna, cavolo, pensa che ora quella vetrina è pure vuota).
Tu gli risposi "Non è vero" e guardandomi mi dissi "Ti amo". Io ti sorrisi.
Abbiamo passeggiato, dicendo cavolate che solo noi potevamo capire e ridendo.
Ci tenevamo teneramente per mano.
Siamo andati a bere la cioccolata calda in quel vecchio bar, dove io sono rimasta chiusa nel bagno.
Visto che non tornavo, sei venuto a cercarmi. Io da stupida avevo lasciato il cellulare sul tavolo.
Tu mi hai salvata aprendo la porta e ridevi. Poi abbiamo capito come funzionava quella maledetta maniglia.
Tu l'hai definita una porta medioevale... forse era un modello che ci si ispirava, chi lo sa.
Tu mi hai sporcato la guancia con la cioccolata e poi mi hai pulito leccandomi in modo affettuoso.
Io stavo seduta in braccio a te. Il resto non esisteva, per me quello era il paradiso.
Scese la sera, fino a che non fece buio, rimanemmo insieme accanto a quel vecchio ponte.
Abbracciati e la gente che passava si fermava continuamente a guardarci.
Forse pensavano che fossimo una bella coppia.
I nostri primi baci, erano quelli... baci che tu mi rubavi.
Baci di cui avrei sempre avuto bisogno. Baci dolci che mi facevano felice.
Baci che mi scioglievano il cuore nel tuo amore.
Baci che mi facevano venire i brividi, da quanto desideravo quel momento, le tue labbra sulle mie, il tuo respiro caldo sul viso.
Sembrava tutto perfetto, tutto infrangibile, tutto così reale... ma tu hai trovato il modo di distruggerlo.
Alla fine quel vecchietto aveva ragione... L'amore, almeno il nostro, è stato un fuoco di paglia. Io quel giorno non lo dimenticherò mai, per me è prezioso, quanto prezioso sei tu.
Non è per niente negativo, se ci pensi... perché quel giorno ero la ragione del tuo sorriso.

18 agosto 2013 - Venezia

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