Lettere

da Beatrice per Edoardo

Mio dolce Edoardo, ho letto le tue dediche, sono rimasta scioccata, non pensavo mai e poi mai che scrivessi qui.
Hai raccontato tutto nei minimi dettagli, ed io non avrei potuto fare meglio.
Hai raccontato pochi episodi della nostra vita, ma hai raccontato quelli più forti e significativi.
Sono passati sei anni dalla morte di Niccolò ma sembra ieri...sembra ieri quando abbiamo scoperto che era malato, sembra ieri quando è morto, sembra ieri il giorno del funerale...le urla, la disperazione, i pianti...risuonano nella mente come dei fulmini a ciel sereno...se non ci fossi stato tu a salvarmi io mi sarei lasciata andare all'anoressia, ma tu mi hai salvato come hai sempre fatto e come fai ogni giorno e come so che farai tutta la vita.
Ti ho amato da sempre, quando sei nato io avevo solo sei anni, e in quella foto che dici tu, io ti guardavo con gli occhi pieni d'amore, come solo una bambina di sei può fare, eri cosi piccolo...ti ho tenuto la mano dal giorno in cui sei nato...non potevo mai immaginare che noi che ci definivamo "fratello e sorella" alla fine creassimo una famiglia...
Sapevo che eri innamorato di me, ed io ti amavo già...ma avevo sempre pensato anzi mi ero sempre convinta che ci fossero tante forme di amore...e quindi ho preferito credere a questa cosa, che ammettere la realtà...mi ha fatto sempre paura la differenza di età...non sono 1-2 anni ma 6 anni amore...
Quindi ho camuffato tutto...mi sono voluta convincere che eravamo come una sorella e un fratello...pensavo di farti meno male, pensavo che avresti sofferto di meno all'epoca...pensavo che fosse la cosa più giusta.
Mi ricordo quando ci hanno scattato la foto ai miei 18 anni, è una foto spontanea, un attimo di felicità, ci guardavamo e ridevamo per una frase detta.
Mi ricordo il giorno che abbiamo saputo della malattia di Niccolò, mi ricordo tutto attimo per attimo, mi ricordo i giorni a seguire fino alla sua morte, mi ricordo che ha sorriso fino all'ultimo, mi ricordo che tu eri sempre lì accanto a me, accanto a noi. Niccolò aveva capito tutto, aveva capito che mi avrebbe lasciato in ottime mani, nelle tue mani, aveva capito che quello che lui chiamava il mio fratellino era già un piccolo grande uomo. La sua morte non la supereremo mai, mi ricordo il mio lasciarmi andare dopo la sua morte, mi ricordo quando sfinito dal vedermi lasciarmi morire mi hai detto quelle parole, che mi hanno fatto reagire, tu mi hai salvato...è merito tuo se sono qui oggi...tu che conoscevi il mio dolore e lo vivevi con me, hai capito che solo certe parole mi avrebbero fatto reagire. Ma sia io, sia tu, sia Elisa, sia i miei e i sia i tuoi sappiamo che questa ferita, che abbiamo nel cuore, non riusciremo a chiuderla, perchè è una ferita che non si rimargina, è una ferita che resta aperta e che resterà aperta tutta la vita. Mi ricordo quando sei venuto con me al mio primo tatuaggio, e quando poi siamo tornati per il tuo primo tatuaggio dove ancora una volta hai dimostrato la meravigliosa persona che sei, e lì carica dall'emozione mi sono fatta il secondo tatuaggio nel punto in cui te l'eri fatto tu.
Mi ricordo quando ti ho presentato a Demi, di cui già sapevi l'esistenza, è stato dopo la morte di Niccolò, mi ricordo il tuo fartelo piacere a tutti i costi, mi ricordo che l'hai sempre rispettato nonostante fossi geloso di me...
I tuoi 18 anni, erano passati 4 anni dalla morte di mio fratello e tu non volevi festeggiarli...ed io ti ho tormentato perchè volevo che li festeggiassi, perchè Niccolò avrebbe voluto che tu quel giorno fossi circondato da tutti per rendere i tuoi 18 anni speciali, ma niente non sono riuscita a convincerti...finchè non mi venne il lampo di genio della festa a sorpresa...organizzai tutto di nascosto nei giorni antecedenti mentre tu eri ad allenarti ed io ed Elisa rimanevamo a casa...quel giorno ti portai in giro per negozi a fare shopping...eri bellissimo in smoking...i tuoi capelli neri, i tuoi occhi grigi, il tuo fisico palestrato, eri perfetto, sei perfetto...
Ricordo come mi guardavi quando sono uscita dal camerino con quel vestito verde...ricordo che quando i macchina ti dessi i regali, eri emozionato amore mio, ricordo il tuo viso alla vista di quel portafoto doppio, e alla scritta incisa sul portafoto, ricordo come tremavi in quel abbraccio, ricordo il momento del regalo più piccolo quel bracciale e quella collana che indossi tutt'oggi con l'ancora, ricordo quelle parole che ancora conservi scritte sul quel bigliettino...ricordo quella frase: << SERVA ME. SERVABO TE.>>...la nostra frase...la frase che rappresenta tutto...ricordo il dopo...ricordo come mi hai abbbracciato, come ci siamo stretti l'un l'altro...ricordo come delicatamente per non strapparmi il vestito mi hai tirato verso di te, per farmi sedere sulle tue gambe, ricordo il tuo grazie sussurrato all'orecchio, ricordo i visi vicini, ricordo i respiri mischiati, ricordo il nostro primo bacio, ricordo come ho provato a fare resistenza a quel bacio e ricordo come ho ceduto, il nostro primo bacio...voluto e desiderato...e poi la decisione di far finta di niente, ma felici nello stesso tempo...poi il tuo stupore al ristorante quando le luci si accesero all'improvviso e spuntarono tutti...quando fu trasmesso il video, io ti guardavo mentre ero seduta accanto a te, e ti stringevo la mano come tu stringevi la mia, ed osservavo i tuoi occhi e vedevo l'emozione sul tuo viso a quel rivivere tutta la tua età...a quel vederci insieme in ogni foto...a quel vedere e sentire la voce di Niccolò in altri punti del video...poi dopo il video ci fu il ballo...e lì fu scattata la foto che abbiamo appesa all'entrata delle nostre case in sequenza a quella della tua nascita e dei miei 18 anni. Eravamo felici in quella foto, veramente felici e diciamolo...eravamo innamorati.
Dopo quel bacio, ho voluto evitare l'argomento e abbiamo sempre fatto finta di niente. Con Demi le cose andavano male, perchè io non l'amavo, perchè io da lui non mi facevo nemmeno baciare.
Poi quella sera di maltempo...ho pensato di averti perso per sempre...ero sola con Elisa a casa mia...tu mi avevi chiamato dicendomi che stavi tornado...i miei genitori e i tuoi genitori erano a una cena di lavoro...eravamo sole quella sera con Elisa, eravamo terrorizzate da quel tempo...avevo una brutta sensazione, ma cercavo di stare tranquilla per non inquietare tua sorella Elisa. Quando sentì squillare il telefono, mi girai verso tua sorella con aria spaventata, e quando sentì che era la polizia e che tu avevi avuto un incidente e ti avevo trasportata d'urgenza all'ospedale pensai di morire..pensai di non vederti più..attaccata la cornetta, caddi a terra, guardai Elisa, le dissi di prendere il giubbotto che dovevamo correre in ospedale che avevi avuto un incidente, presi le chiavi della macchina, la borsa, presi la mano di Elisa e ci dirigemmo sotto la pioggia in macchina...non so come guidai fino all'ospedale, non so come feci a chiamare i tuoi genitori e i miei genitori per avvertirli di tutto, ero disperata sembrava una corsa contro il tempo, ma cercavo di darmi animo per tranquillizzare Elisa...arrivammo in contemporanea con te...eri su quella barella con l'ossigeno, corsi verso di te, oltre a piangere fui solo capace di dirti che sarebbe andato tutto bene, ti strinsi la mano finchè i medici non mi fecero allontanare, e tornai da Elisa e un medico che era lì che conoscevamo cercava di illustrarmi la situazione, capì subito che era grave, ma cercai di mantenermi calma, poi arrivarono i nostri genitori...lì scoppiai veramente, ero spaventata e terrorizzata dal dolore e dall'idea di perderti, arrivò pure Demi ad un certo punto. Arrivò un medico dicendo che avevi urgente bisogno di un rene nuovo, li scoppiai gli urlai contro che non potevo perderti che già avevo perso un fratello, ci fu la disperazione tra le nsotre famiglie, i tuoi non ti potevano donare il rene perchè tua mamma ne aveva uno, uno le era già stata asportato qualche mese prima e a tuo padre uno non funzionava bene. Io ti dovevo salvare, urlai che avrei fatto tutti gli esami per vedere le idoneità e le compatibilità, mi ricordo che quella sera misi veramente un punto alla mia storia con Demi, perchè lui si voleva opporre alla operazione, e quando mi diede l'ultimatum, esplosi...che ultimatum era? Io avrei scelto sempre e solo te...Ero compatibile, potevo salvarti...entrai nella tua stanza ti accarezzai il viso e ti dissi serba me, serbavo te...e ti diedi un bacio leggero sulle labbra. Poi ci fu l'operazione e la riabilitazione.
Una volta completata la tua ripresa andammo a tatuarci sul fianco entrambi la frase "serba me. serbavo te". Evitai di parlare di noi per un bel po', perchè io avevo paura, finchè una sera non mi hai detto che mi amavi, ed io volevo scappare a casa e quando mi hai vista piangere avevvi capito tutto, mi baciasti e mi lasciasti andare.
Io mi volevo allontanare anche se ti amavo ti volevo proteggere dalle cattiverie della gente, e dalle mie paure di intraprendere una storia con te.
Poi quando mio padre si è ammalato, io sono venuta in lacrime alla tua porta, mi hai abbracciato sull'orlo della porta dove mi ero accasciata e mi hai portata dentro...ci siamo coricati sul divano e tu mi hai abbracciata tutta la notte...quella sera ho capito che per quanto potessi convincermi del contrario, io e te saremo sempre stati insieme, sempre e comunque...Beatrice ed Edoardo...Edoardo e Beatrice...
Mio padre sembra migliorare di giorno in giorno e lui, come mia mamma e i tuoi ed Elisa e i nostri parenti ed amici sono felicissimi per noi...tutti dicevano che lo sapevano che saremmo finiti insieme...si vedeva dagli sguardi cosi ha detto mia nonna.
e' vero siamo sotto stress perchè stiamo facendo a turni quando mio padre fa la chemio, ma siamo sempre più forti nonostante io abbai ancora paura.
Io ti amo, ti amo da quando ti ho preso in braccio quel girno che è stata scattata quella foto. Tu sei la mia ancora di salvezza, il mio punto fermo, il mio sostegno, il mio amore. Tu sei speciale ed unico, sei dolce e premuroso, sei cosi bello dentro e fuori.
Niccolò sarebbe fiero di te, di averti come fratellino-cognato, sarebbe fiero di te amore mio in tutto e per tutto, per quello che fai e per quello che sei. Io sono fiera di te ogni giorno che passa sempre di più.
Sei meraviglioso. Sei già cosi maturo.
Sei tutto, il mio tutto.
Sei la mia ancora, il mio ancora.
Sei la mia salvezza.
E mi fai capire ogni giorno, ogni secondo quanto mi ami...anzi quanto ci ami...lo fai capire nei gesti, nella parole che dici e che scrivi.
Ieri quando hai segnato quel goal, e hai mandato quel bacio al cielo come fai da sei anni a questa parte, e poi ti sei messo il pallone sotto la maglia per fare la pancia, sei stato unico e solo...non ti sei spaventato della gente che ha guardato prima te e poi me basita, non ti sei spaventato di quello che avrebbe potuto pensare, e sai cosa ti dico? Che io sono felice, sono felice...nonostante il dolore per Niccolò e la preoccupazione per mio padre...sono felice per noi, per il nostro figlio che cresce giorno per giorno dentro di me...sono felice per noi, e sono fiera ed orgogliosa di essere la tua fidanzata, la tua futura moglie e la madre dei tuoi figli. Quindi grazie amore mio per aver aspettato, per aver rischiato, per aver lottato perchè ci fosse un noi. Grazie alle nostre famiglie che ci sono sempre state. Grazie a Niccolò il nostro angelo custode. Grazie te, di tutto per tutto. Grazie di esistere.
Serva me. Servabo te. Salvami. Ti salverò. Tua per sempre Beatrice.

29 luglio 2014

Categoria: Lettere