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da meg
Tutti quelli che parlano con te mi dicono che sei diverso, che sei cambiato, che sei più maturo e che hai mille progetti.Dicono che non c'è piu traccia della tua sanissima superficialità, ora sei profondo, calmo e riflessivo.
Difronte a queste cose mi innervosisco all'inverosimile e accuso quasi un dolore lento che mi sale fino alla testa, come puoi tu fatto di vento e pioggia essere diventato cosi diverso dal ragazzo che speravo mi rapisse.
Cerco uomini razionali, intelligenti ed acculturati ma poi mi sono fatta raggirare dal pirata, dal mio guerriero senza patria, dal fascino di ciò che non dura.
Bello tanto quanto una tempesta in piena estate, semplice come l'alfabeto, naturale come un campo incolto.Sensuale come l'oro delle spighe di grano, assoluto come un abisso.
Potrei descriverti per ore perché sei un forziere pieno di Pezzi unici e rari, bellissimi.
Io cercavo l'utopia e il sogno ma mi sono scontrata con la durezza ancestrale della terra, con l'odore del bosco e con il gelo di una pioggia fredda.
Mi sono scontrata con la forza della natura e nessun intelettualoide imbottito di filosofia e di grandi ed importanti citazioni potrà mai reggere il confronto con il vigore di un inondazione o con la devastazione di un incendio, e tu sei proprio cosi.
O almeno eri, adesso ti sei pettinato magari hai imparato il significato di parole che non conoscevi, magari ora hai ambizioni e grandi disegni.
Magari pero oltre tutta la coltre di belle parole, dietro tutta la spessa aurea di buon senso dentro la quale pari vivere, magari ti si muove ancora dentro quell'istintiva lucida voglia di inghiottirti il mondo con un bacio, quel tuo sorriso cosi pesante e pulito, quel tuo odore di perdizione e precarietà.
Mi piacevi perché non avevi nulla da offrirmi, solo un bel paio di spalle e belle labbra piene, solo un lampo iridescente negli occhi, solo un battito d'ali, solo un istante.Tu non avevi nulla che mi serviva ma eri cosi pieno di pulsanti respiri che in me creavi una voragine semplicemente sbattendo le ciglia.Eri cosi limpido e chiaro che tutto sbiadiva accanto a te, tu guardavi e io soffrivo, tu camminavi ed io ti sentivo.
Dimmi che ti muovi ancora come se il domani fosse una remota possibilità, dimmi che hai dentro ancora quel qualcosa che scalpitava e che ti lacerava, quel bel fuoco caldo che voleva uscire, che voleva radere al suolo con le sue alte fiamme ogni cosa.
Dimmi ti prego che in te si contorce ancora quella meravigliosa irrequietezza che ti rendeva affamato di presente, dimmi che mi senti ancora nonostante il frastuono, dimmi che mi vedi ancora nonostante la nebbia fitta.
Dimmi che sono una povera cogli.ona che ancora non ti sa lasciare andare, che ancora non si SA privare di te nonostante tu mi spacchi il cuore a martellate...dimmelo che sono una fallita senza speranze...dimmelo che tanti non posso baciarti e non posso portarti via, ovunque con me.Ti lascio qui ma dimmi solo di possedere ancora la stessa anima, la stessa pelle la stessa fame.
Oddio quanto ti amo.
2 novembre 2014
Categoria: Lettere
da Anonima
Meg sei fantastica ! però non credere agli altri, cosa vuoi che ne sappiano di com ' è davvero dentro una persona, gli altri notano solo le apparenze, quello che magari lui vuol far conoscere di sè...,solo chi ama davvero può vedere oltre come fai tu
3 novembre 2014
da Anonimo
Hai ragione cara anonima, mostriamo agli altri solo ciò che vogliamo mostrare e gli altri vedono e sanno di noi solo ciò che noi vogliamo far vedere e sapere
...ti ringrazio davvero per i bei complimenti, un abbraccio!!!
3 novembre 2014
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