Lettere

da Swallow

Sono le quattro del mattino inoltrate e sono qui che penso a te.
Ti sento. Più forte della musica che fa da sottofondo a questa mia notte e che da sempre mi nutre e coccola la mia anima.
Risuoni tanto impalpabile tanto percettibile.
Dapprima insinuandosi e poi pervadendo il mio sentire, note che vibrano del tuo nome percorrono il pentagramma dei miei sensi e mi riportano con ardore a te.
Te che talmente mi dilaghi dentro che non ti riesco a contenere. Così trabocchi con impeto attraverso queste mie che sgorgano seguendo il tuo ritmo, quasi cercassero di comporre uno spartito di parole che accarezzi il dolce tuo suono.
E come in un duetto, ad esse accompagnata, ecco riecheggiare la malinconia di non averti qui e di non poterti dire che mi manchi.
Sento l'eco dei tuoi occhi che non vorrei mai smettere d'ascoltare.
Che occhi splendidi che hai.. Non te l'ho mai detto. Ma mi ci son persa dentro dal primo momento in cui i nostri sguardi si sono incontrati e non ne sono uscita mai.
Di recente ho anche fatto un sogno molto significativo in cui il punto chiave nel decifrarlo, risiedeva proprio nel tuo sguardo e nel valore che ha per me. Chissà se mai te ne parlerò.
Questo buio canta di te e vibra sfavillante sulle corde della mia emotività che dinnanzi alla tua essenza non riesco a spegnere.
Come vorrei che questa canzone fosse armonizzata dalla tua voce..
Rifulgi in musica dentro di me e non so come opporre resistenza a questo suadente canto.
Ed eccomi qui, sperduta, in balìa della notte, in balìa di te.

7 aprile 2015

Categoria: Lettere