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da Meg
Mah cosa posso dirti...sei evanescente.Non ci capisco niente...sole, luna e giorni che passano, tramonti rossi, venti,pezzi di vetro.Pezzi di me.Sei evanescente come la luce grigia che si propaga dalla luna di certe notti, quella luce impalpabile di perla che sembra staccarsi dal cielo.Fai, disfai,latiti.Basta poco ma tu sembri ignorarlo, tanto bello quanto inconsistente, non è cosi occhi di lago?Hai tante carte nel tuo mazzo ma ti manca l'asso.Magari è per questo che non vinci mai, o magari no.Infondo tu sei solo...occhi di lago e respiri, occhi di lago e trucchi, e un mucchio di carte.Non sei ingannevole tu sei cosi come sei, non ti importa davvero, a te non frega niente di niente sul serio.Non capisco se voli o se sei già sottoterra.Se sei lontano o se non esisti proprio.Cosa mi dovrebbe interessare poi, nemmeno io vinco molto ultimamente, le carte le ho strappate e ho gettato i loro pezzetti l'uno dopo l'altro giu da un ponte una notte che dal ponte ci avrei buttato me.Che vincano gli altri, che ne godano, che se ne giovino a loro piacere, io sto male!!!E non di certo per colpa tua, tu cosa potresti c'entrare con le mie angosce e le mie indolenze.Tu sei solo capitato, come capita che a volte possa piovere, ma tu sei proprio grandinato..Ma forse, come dice la tua stu**da poesia, io e te non siamo già più gli stessi.E allora si fa come fai tu, si estrae un'altra carta e si gioca una nuova partita.
Ma certo questo vale per chi ha ancora un mazzo.
10 novembre 2015
Categoria: Lettere
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