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da Pollon per Gabibbo
"Eri tu… E un po’ sei e un po’ sarai.
Una parte di me ti amerà sempre, anche se lascerà spazio ad altri incontri, anche se abbiamo dovuto salvarci in qualche modo. Ti cercherò fra sogni, rime e case, pagine strappate che sanno leggere meglio di me. Forse un giorno la vita ci riporterà vicini ma se non dovesse essere voglio dirti che mi ritengo fortunata perché io grazie a te ho provato quello che ogni uomo e ogni donna vorrebbe e che molti si ostinano a negare perché non lo hanno mai incontrato. Nessuno ci ha promesso eternità, nessuno ha stabilito cosa voglia dire restare vivi oltre le logiche e lo spazio e il tempo. Sono io. E un po’ sono e un po’ sarò. Una parte di te custodirà il ricordo di tutte le mie follie. I miei respiri ti correranno incontro quando ti sentirai solo e ti mancherà l’aria e avrai voglia di scrivermi di notte per chiedermi: “Come stai?”. Prima di noi e dopo di noi c’è stato altro e qualcos’altro ancora ci sarà. Noi che sappiamo cosa voglia dire avere il mare “forza 9" nel cuore. Ma io ti proteggerò per sempre, anche da lontano, perché sapere di essere stati amati profondamente ci protegge per sempre."
Volevo trovare le parole, ma sono loro che hanno trovato me, mentre leggo per tenere la testa occupata, lontana dal tuo pensiero, ed ecco che invece ti ritrovo anche tra i miei amati libri.
Non posso far altro che cercare di estirpare questo amore che prepotente mi scava dentro ogni giorno di più. Ho bisongo di scriverti, ora più che mai, ora che mi sento un po persa, un po più sola e triste.
Non sapevo che si potesse provare tutto questo, non pensavo che in un corpo così piccolo ci entrassero tutti questi sentimenti.
In una realtà parallela io sono a casa che ti aspetto mentre torni dal lavoro, con la musica ad alto volume e il profumo di qualcosa di buono cucinato per te, in questa realtà noi possiamo state insieme ed io non devo sentirmi in colpa, è tutto nella mia testa... La notte, quando la poggio sul cuscino e provo a dormire, la musica viaggia nelle mie orecchie ed io sono con te, mi accontento di immaginare, ed intanto lascio che il vuoto continui a scavarmi buchi neri dentro.
È masochistico lo so, è crudele, è straziante, ma non ho altro modo per viverti, non posso averne altro. So benissimo come risponderesti a tutto questo, so perfettamente cosa mi diresti, ma sai anche che io non posso accettare di non averti mio e basta. Lo sapevo benissimo che non sarebbe mai successo, ero preparata a rinunciare a te, da sempre, ero preparata al dolore, al vuoto, al silenzio che ne sarebbe conseguito, ero preparata a tutto, e ho fatto si che succedesse il prima possibile, per non perdermi del tutto. Non potevo permettere a me stessa di perdermi, sarebbe stato come dover ricostruire una casa dalle fondamenta, sarebbe stato troppo.
Eppure ora che sono qui a scrivere è come se una parte di me mi avesse abbandonata, è come se mi sentissi incompleta, e non sto parlando di qualcosa che avevo ed ora non ho più, parlo di qualcosa che avevo ritrovato ed ora ho perso di nuovo, ed è peggio. Assaporare la felicità tra le tue braccia mi è costato, ora so che non mi riuscirà mai più essere come ero con te. So che quella parte di me è tua, che l'hai portata via per sempre.
Dopo essere stata felice con te nella realtà, non mi sarà più possibile sognare.
11 novembre 2015 - Napoli
Categoria: Lettere
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