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da Anonima
da BARBARELLA
So quello che si prova.Ed ho letto le risposte di chi mi ha preceduto, che ti ha consolato almeno un po'.Di solito mando poche risposte ma poiché ho provato la malattia ed anche so cosa si prova quando un medico ti dice che ti opera e che puoi tranquillamente-si fa per dire- morire in quell'intervento, la salute mancata, mettiamola così che fa meno male, è nelle mie corde.E zitta non riesco a stare.A me hanno aiutato le parole di Alex Zanardi che con una calma stupefacente, e penso fosse sincero, ad un giornalista diceva che pur di abbracciare suo figlio avrebbe perso le gambe, e lui le aveva già avute amputate.Non so dove si trova la forza di vivere, perché a te quella manca, ma evidentemente da qualche parte si riesce a trovare un motivo che supera lo strazio, la rabbia, ne devi avere tanta contro di te e contro il mondo, e si va.Io avevo fatto pure testamento ed ero pronta a morire, in fondo un po' di cose le avevo fatte e mi sentivo abbastanza in pace.Certo non saltavo dalla gioia, ma ero pronta.Nel tuo caso mi sembra diverso, mi sembra che tu sia disperata perché non senti questa vita tua perché è della malattia.Ma tu ci sei..però... .scrivi...rispondi...
provi delle emozioni..Dunque?!
Poi non so se Dio sia così distratto di questi tempi.
a presto
Barbarella
9 febbraio 2017 - Bologna
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