Oggi più di ieri penso sempre di parlare con te... non conosco le tue affabilità migliori, tu lo stesso di me, ma qualche calamita di platino ci vuole farci incontrare al più presto, forse è scritto lassù, tra le luci dorate di quella magnifica stella dove tu dici di alzare lo sguardo per affiorare delicatamente nella mia più benefica intimità… Anche quando non ci vediamo, parla sempre con me, tienimi vicino dinanzi ai tuoi occhi sfolgoranti… io non ti chiamo, e tu lo sai, perchè ho rispetto di te, forse potresti udire cattiva luce di me, se qualche volta ho voluto messaggiarti direttamente ti sei sempre tenuta nascosta il meglio di te... anch'io sono solo e sempre più solo, mi resta una piccola forza per raggiungere raramente la morbidezza del tuo spirito… in questi giorni, quando siamo in quel “laggiù sconfortante”, oltre alla durezza quotidiana sembra che da te ricevo delle lezioni di improvvisa e profonda scossa dell’animo… spero che presto arrivi quell’alba soleggiata e promotrice delle nostre realtà sognate da tantissimi giorni… io non accantonerò mai anche il tuo più lontano lume di felicità, cerco di raggiungerlo senza fare rumore, con un silenzio colmo di speranza… scrivo ancora qui per chiederti di avvicinarti a me, manca solo un tuo piccolo apporto, quello della tua spontanea sicurezza di agire… non soffrire e non farmi soffrire, solo tu puoi … attendo ogni giorno che in quel mio telefono si accendi una spia, la spia più bella della tua indiscutibile bontà… adesso torno anch'io ad esere più piccolo di te, ma ti stringo in un forte e inconsueto abbraccio, a presto ….
18 luglio 2017
Categoria: Lettere