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da Aria
Era così stressante andare a scuola.
Una classe di persone ipocrite, senza personalità, superficiali ma convinti del contrario, a parte qualche eccezione.
Professori incompetenti, professori monotoni, professori limitati, professori stronzi, a parte qualche eccezione.
Carico di studio pesante, periodi pieni di verifiche, insegnanti incapaci di valutare in modo obiettivo. Pomeriggi passati a sbattersi la testa tra i libri.
Ma c'era un lato positivo a tutto ciò, qualcosa che probabilmente non riavrò mai più. Oltre la scuola vi era spensieratezza. L'obiettivo era farsi promuovere a giugno, da giugno a settembre si staccava il cervello, e si passavano giornate al mare, serate a ballare, mattinate a dormire, pomeriggi a leggere e a coltivare interessi personali.
Non pensavo a cosa avrei dovuto fare nella vita, il mio dovere era andare bene a scuola, e mi riusciva bene nonostante non fosse semplice. Non pensavo a cos'avrei dovuto fare dopo, se mi sfiorava il pensiero lo scacciavo via perchè già allora mi spaventava. Non avevo il timore di che lavoro fare, di cosa studiare dopo, di quali facoltà possono assicurare un futuro e quali nonostante possano essere interessanti non portano a nulla nella maggior parte dei casi. Non pensavo alla disoccupazione giovanile, alla crisi, a come mi sarei mantenuta da sola in futuro, a cosa fare della mia vita. Mi bastava andare bene a scuola e tutto finiva lì.
Dopo la maturità sono stata letteralmente sbattuta davanti a una domanda a cui non so ancora rispondere: E ORA? E ora dove vado? Cosa voglio? Per cosa mi impegno?
Per i miei genitori era scontatissimo che dovessi andare subito all'università. Io avevo bisogno del mio tempo per decidere cosa fare, avrei preferito andare a trovare un lavoretto, per un anno almeno. La cosa mi spaventava, ma era un modo per riflettere, per conoscermi meglio e provare a capire cosa fare dopo. Per loro no, assolutamente, andare a lavoro sarebbe stata la mia condanna perchè non avrei avuto più voglia di studiare dopo. Non ho mai condiviso questo pensiero ma ho deciso comunque di iscrivermi all'università, a causa dello stress psicologico che mi stavano causando. Ogni giorno era una lotta "Ma non hai deciso cosa fare ancora? Ma pensaci! Ma non lo sai? E allora fai quello che ti dico io! Tanto vale fatti guidare! Non pensare alle facoltà che non ti assicurano un lavoro, sarebbero inutili!"
E ora mi ritrovo qui, in una facoltà che non mi interessa, in cui non sono brava e che mi deprime. Non riesco a pensare a cosa voglio fare, perchè ho in testa i loro discorsi ossessivi sul lavoro, perchè alla fine ho perso l'interesse per molte cose che prima almeno un minimo mi ispiravano, e perchè ora ho una terribile ansia della disoccupazione che mi impedisce di buttarmi su certe cose. Allo stesso tempo so che non andrò da nessuna parte con ciò che faccio ora. Non sono brava, mi impegno ma non sono interessata e faccio moltissima fatica. Anche se riuscissi a laurearmi non sarei mai una professionistà, non sarei competitiva, non sarei minimamente appassionata. Mi ritrovo qui, bloccata, non so dove dirigermi, non so cosa sperare, non riesco a pensare razionalmente, sono estremamente pessimista. Non ce la faccio più!
17 febbraio 2018
Categoria: Scuola
da Solitaria
Anche io sento la mancanza della spensieratezza, degli studi e del tempo libero! Bei tempi! Ora i nostri genitori ci fanno sentire in colpa perché non sappiamo cosa fare, che direzione deve prendere la nostra vita. A loro cosa importa che non ci piace la professione, tanto bisogna lavorare e adattarsi a tutto! Essere costretti a decidere è una cosa terribile! Impegnare tempo ed energie su materie che non ti piacciono per andare a svolgere un lavoro che non ti interessa e per cui non sei portata fa deprimere e ti fa passare la voglia di fare ogni cosa. C'è poco da essere ottimisti in questa condizione in cui ci troviamo!
17 febbraio 2018
da Anonimo
Ti capisco, immagino come ti senti, mi dispiace.
Mi permetto di darti un consiglio: se fossi in te parlerei con i tuoi genitori, gli direi come mi sento, che l'università che sto facendo non mi piace, lo farei con un tono sereno, e non nasconderei le lacrime nel caso in cui dovessero arrivare, e pregherei che capiscano. Se non dovessero capirti, perché non decidi tu stessa di mettere fine a questa tortura?
Sappi che ti sono vicino, un abbraccio col cuore.
17 febbraio 2018
da Solitaria
E come se non bastasse lo stress della scuola bisogna pure ricominciare a studiare daccapo. Quando credi di avere finito devi sempre ricominciare. La vita è come una corsa ad ostacoli, ti ritrovi sempre davanti a uno scoglio. Poi ci si mette pure la stanchezza di studiare cose che non piacciono per niente, si fa solo fatica! A me non piacciono le materie scientifiche, che noia! E nemmeno ti insegnano come si lavora. Quando hai finito l'università sei un professionista solo in teoria perché in pratica non sai fare nulla e nel mondo del lavoro richiedono molta esperienza. Quindi devi ricominciare daccapo ad imparare il lavoro e il lavoro si ruba con gli occhi, ammesso che ti diano la possibilità di lavorare. Ci vogliono anni di esperienza per essere un vero professionista. Poi ci si mette di nuovo la fatica di ricominciare da zero. Impegnarsi in un lavoro che non piace è un'impresa ardua e non gradita. Poi ci sono anche i corsi di aggiornamento professionale molto ma molto impegnativi oltre il lavoro e non solo, anche tante tasse costose da pagare agli ordini e agli enti. Non ti dico questo per scoraggiarti ma per sfogarmi, perché anche io come te mi sento molto delusa e frustrata!
17 febbraio 2018
da Solitaria
E' difficile sbloccare una situazione così complicata. Non so proprio come aiutarti! Il problema è che i tuoi genitori ti mettono sotto pressione impedendoti di prendere una decisione! Vogliono decidere loro al posto tuo e questo ti deprime. Allo stesso tempo però non sai cosa fare! In verità nessuna facoltà ti assicura un lavoro, quindi non lasciarti condizionare dai loro discorsi. Non devi sentirti assolutamente in colpa se non hai ancora deciso cosa fare. Non scoraggiarti e ricordati che non sei sola anche io sono nella tua stessa condizione!
18 febbraio 2018
da Aria
Grazie per le risposte!
Anonimo: il problema è che gliene ho già parlato, e mi hanno detto "Ah e allora cosa vuoi fare?" e io non lo so, non riesco a decidere, so però che non è questa la mia strada..
Solitaria: grazie della comprensione, ma anche tu frequenti l'università?
20 febbraio 2018
da Solitaria
Io ho frequentato l'università ma ora non so cosa fare nella vita, non sono appassionata della professione e non ho nessuna esperienza lavorativa quindi mi sento bloccata. Mi adatterò a quello che troverò ma non sono mai stata soddisfatta della mia scelta, ho sbagliato il percorso di studi ma allo stesso tempo non sapevo cosa fare e sono passati gli anni. Ho fatto solo fatica a studiare materie scientifiche, il tirocinio non mi è piaciuto per niente, la professione è molto complicata e il lavoro non si trova!
20 febbraio 2018
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