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da Anonimo per Anonima
Se davvero non provi più nulla per me, se davvero stai così bene con lui e se ormai non ti manco più, perché mi hai detto che non vuoi vedermi a breve e che questo ti provocherebbe stress mentale e conseguentemente anche fisico? Eppure ti avevo chiesto solo se potevo rivederti per restituirti il quaderno che mi avevi prestato e fare quattro chiacchiere. Sei riuscita con successo a convincermi negli ultimi mesi che di me non te ne importava più nulla: se ti scrivevo spesso non rispondevi e quando rispondevi lo facevi sempre in modo freddo e monosillabico; tutte le nostre conversazioni in chat venivano subito liquidate da te in neanche cinque minuti (mentre col tipo che frequentavi e che frequenti tuttora parlavi circa un’ora al giorno di tutto e di più); da metà dicembre in poi, dopo che ho fatto quella scenata di gelosia, non hai praticamente mai voluto vedermi con la scusa del non avere tempo quando in realtà, anche se poco, il tempo per vedermi lo avevi, semplicemente non volevi; se non fosse stato per me non mi avresti neanche augurato un buon anno a capodanno; non volevi più parlarmi di quello che ti accadeva durante la giornata né tantomeno ti interessava sapere quello che accadeva a me; non ti interessava più condividere canzoni, cazzate, e riflessioni filosofiche o scientifiche con me, tutto questo ormai lo facevi con un’altra persona; quando ci siamo visti l’ultima volta, hai chiuso con me in modo molto freddo e indifferente, persino l’abbraccio finale era fiacco e privo di passione da parte tua; agli auguri di compleanno che ti ho fatto non hai nemmeno risposto né tantomeno hai risposto alla lettera che ti ho inviato quello stesso giorno. Pensavo di essere ormai solo un fastidioso sassolino nella scarpa da togliere non appena avresti avuto tempo e voglia. Sapere invece recentemente che questa storia è stata la fonte principale del tuo stress e che rivedermi avrebbe potuto farti stare male mi ha completamente basito. Non è che sia lusinghiero aver contribuito alla maggior parte del tuo stress (causato da una situazione che, ci tengo a precisarlo, non ho creato solo io, perché tu andando con un mio amico hai consapevolmente distrutto un’amicizia durata tanti anni a cui tenevo molto ed è naturale che io, volendo provare a stare bene di nuovo con te, ti avessi in qualche modo stressata a parole dopo, perché era una situazione orribile anche per me, oserei dire soprattutto per me!), però vista l’apparente indifferenza che hai mostrato davanti a me sia in chat che dal vivo non me l’aspettavo proprio e tuttora non so cosa pensare; quello che hai dentro la testa lo sai tu ma dubito che, qualunque cosa sia, io possa aspettarmi da te sincerità a questo punto, visto quanto mi hai sorpreso di recente. Qualunque cosa tu abbia in testa, mi pare evidente che stiamo entrambi molto male in questo periodo, al di là del fatto che ci troviamo bene con le persone che attualmente frequentiamo. Io soffro di depressione per il terribile doppio smacco, sia sentimentale che sociale, subìto da persone a cui volevo bene (principalmente dal mio amico, per via del suo comportamento subdolo e opportunista, ma anche da te sebbene in misura minore). Io non so cosa tu abbia di preciso e dubito che me lo dirai, che abbia o non abbia qualcosa a che fare con me, mi hai mentito spesso in passato e ora farei fatica a fidarmi. Ti faccio solo una domanda: se davvero entrambi stiamo bene con la ragazza e il ragazzo che io e te rispettivamente frequentiamo, perché allora stiamo così male? Perché sarebbe brutto e stressante anche solo vederci o parlarci se ormai siamo storia vecchia? Cos’è che ci fa stare così male se entrambi ci diciamo (e crediamo) di stare bene con le persone con cui usciamo? Che cosa stiamo facendo? Che cosa proviamo davvero l’uno per l’altra? Riusciamo ad essere sinceri su questo o abbiamo paura di esporci adesso che frequentiamo altre persone? Io mi sono già esposto ammettendo che nonostante tutto mi manchi tanto. Credo che tu lo negherai in ogni caso, sia che ti manchi sia che non ti manchi, quindi non mi aspetto che ricambi in questo né che, in caso affermativo, tu me lo dica. Ti consiglio solo di esporti un po’ anche tu facendo un piccolo sforzo, perché se entrambi fossimo ancora legati da qualcosa, se entrambi ci mancassimo da morire nonostante tutto, allora ci sarebbe decisamente qualcosa che non va su cui dovremmo urgentemente riflettere. Siamo la malattia per il nostro malessere o siamo la cura? Forse è questa la domanda principale che ci dovremmo fare. Se davvero fossimo la cura e non la malattia, questa lontananza altro non sarebbe che una tortura inutile. Se invece fossimo la malattia, allora dovremmo perderci di vista per un tempo indefinito, anche se abitiamo vicini e ci possiamo facilmente incontrare per caso. Tuttavia - non lo dico per presunzione o perché negli ultimi tempi quelli che ci teneva di più ero apparentemente io - non darei così come tanto per scontato che siamo necessariamente la malattia. Forse, nonostante i nostri “partner” siano belli, simpatici e attraenti, quello che abbiamo avuto noi due è stato unico e pertanto non può essere replicato o superato facilmente. Forse, al di là dei vantaggi materiali di cui possiamo beneficiare ora con i nostri nuovi “partner”, tali vantaggi non sono comunque sufficienti a farci dimenticare o a renderci indifferenti. Da parte mia so che non mi sei sicuramente indifferente e che mi manchi molto, questo è quello che so e francamente, pur non avendone le prove e pur non essendo nella tua testa, credo che anche tu provi qualcosa di simile, ho questa sensazione viscerale che difficilmente potrà essere smentita visto che sono altresì convinto che dirai di no in ogni caso. Ripeto, la domanda da farci è: siamo la malattia o la cura? Pensaci, ma non pensarci troppo perché, se fossimo la cura, vorrebbe dire che ora come ora non ci stiamo curando ma stiamo solo aggravando la nostra malattia.
20 marzo 2018
Categoria: Lettere
da ???
Perché non scrivi la sua iniziale ?
23 marzo 2018
da Anonimo
Ok, scrivo le iniziali sia dei nomi che dei cognomi, così è più pratico (per quanto lei probabilmente non leggerà mai questo messaggio, ma la speranza è l’ultima a morire): io sono F.M. e lei è M.C.
24 marzo 2018
da Io
la emme c'è
29 marzo 2018
da Francesco
Se non ti chiami Matilda e se il tipo che credi che io sia non si chiama Francesco (e se tu e io non abbiamo i cognomi che iniziano rispettivamente per CI e per M) allora non sei tu. Non mi aspetto che lei legga questa dedica per caso purtroppo.
29 marzo 2018
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