Sto bevendo del vino, e sto pensando a quanto ancora ti amo. Sono pazzo, vero? Ti amo da morire, in un modo che tempo fa non avrei mai creduto immaginabile. Dio solo sa quanto ti voglia. Ora sei felice con lui e probabilmente lo ami, e probabilmente mi pensi molto poco e con indifferenza, ma tutto ciò non riesce a modificare l’immenso sentimento che ho provato e che provo tuttora per te. Ho tentato di soffocare questo sentimento, ho tentato di fare tutto ciò che era in mio potere per distrarmi, ma sei rimasta sempre e comunque nei miei pensieri, ogni momento di tutte le mie giornate, e su questo ho appurato di non poterci fare nulla. Tu non mi ami ma io ti amo, tu non mi vuoi ma io sì, tu non vuoi vedermi né sentirmi mentre io non so cosa darei per poter passare anche solo una serata a parlare con te di tutto e di più. Va bene, l’ho accettato, e ti ripeto che non mi importa. Ti amerò sempre e comunque, e la tua indifferenza, il tuo disprezzo nei miei confronti e il tuo amore verso Matteo non riusciranno a spegnere il mio amore per te. Ho capito che non si può cacciare via e che probabilmente rimarrà anche se e quando mi autoconvincerò di essermi innamorato di un’altra ragazza. Quando dicevo di appartenere a te e di amarti non lo dicevo lucidamente e con cognizione di causa ma era vero, e a posteriori, a distanza di tempo, l’ho compreso. Tu, anche se un anno fa dicevi di amarmi, che ci appartenevamo e che eravamo una cosa sola, a posteriori, al contrario di me, hai compreso che le tue parole non corrispondevano al vero. Non fa niente, capita di dire cose non vere spinti dall’emotività. Io ci ho azzeccato mentre mi lasciavo andare mentre tu hai detto cose che alla fine non pensavi veramente. Non fa niente, non posso fartene una colpa, non è una colpa lasciarsi andare e non è una colpa dire cose che non si pensano veramente, anche se si tratta di parole di un certo peso. È stato comunque bello pensare che quelle cose le pensassi davvero, e che ci credessi veramente. Ho lottato per te per mesi basandosi sull’erronea convinzione che fosse così. Mi sono sbagliato, pazienza. Mi sei mancata in questi mesi, mi manchi ora e continuerai a mancarmi anche dopo. Non credo che ti scorderai di me, semplicemente perché sono stato lo strumento che ti ha permesso di trovare la persona giusta, ma questo è l’unico motivo per cui non mi scorderai. Il resto sarà tutto sbiadito, lontano, e parzialmente rimosso per te. È orribile pensare di aver rappresentato per te solo uno strumento utile al suo inconsapevole scopo (cioè quello di farti conoscere la persona giusta), ma ho accettato a malincuore anche questo. Dato che ti amo da morire, da una parte ammetto che mi fa piacere essere la causa indiretta della tua felicità. Ho sempre desiderato renderti felice ma di certo non in questo modo; non rimettendoci la salute psicofisica distruggendo il mio orgoglio, la mia autostima e parte della poca vita sociale che avevo. Tuttavia, al di là di tutto, ti ho resa indirettamente felice e questo era parte di quello che volevo. E dato che il mio sentimento nei tuoi confronti non è mai stato solamente qualcosa di egoistico, ne sono felice. Sii felice, continua ad esserlo, perché non voglio che tu non lo sia, al di là del fatto che te lo meriti o meno. Voler bene in senso stretto significa volere il bene dell’altra persona, ricordi quando te lo dissi? Su questo non ho cambiato idea. Cavoli comunque, il vino (per la precisione il Pignoletto) dà molta ispirazione, non c’è che dire. Stammi bene Matilda, ci parleremo ancora nei nostri sogni forse, e per me sarà comunque meglio di niente. Ci vediamo/sentiamo nei nostri sogni allora. Spero di riuscire a baciarti, coccolarti e a parlare di tutto con te almeno lì. Tuo per sempre, Fra.
3 agosto 2018
Categoria: Amore impossibile