Lettere

Ho riflettuto su una dedica. Con delicatezza e garbo, e ti ringrazio per questo, mi hai inferto la coltellata finale. Forse è proprio tra queste tue parole che si cela il mio dramma. Non ho mai creduto né pensato in questi anni che non eravamo le persone giuste per stare insieme. Per questa motivazione, il mio dolore e la mia lacerazione interiore ha assunto livelli eccezionali...talvolta, anche patetici. Anzi...ho continuato a credere, con ostinazione che fosse l'opposto senza fare i conti con ciò che realmente pensavi e percepivi tu. Che cosa dirti? Che dopo queste tue parole, troverò la pace? Non lo so. Sono molto arrabbiata ma non con te, assolutamente. Quella fase mi è passata da un pezzo. Sono amareggiata dalla mia totale incapacità di vivere sul piano di realtà. La tua risposta è illuminante. Spiega alcuni dei tuoi comportamenti. Avrei dovuto rendermi conto prima ma sono stata presuntuosa. Allora credo, non tanto per te che sei riuscito in qualche modo a rielaborare positivamente ma per me che vivo ancora di favole, di smettere questa corrispondenza virtuale in quanto produce in me un senso di smarrimento. Mi devo mettere il cuore in pace perché non eravamo le persone giuste per stare insieme. Sarà difficile mettermelo bene in testa. Mi chiedo come abbia potuto restare intrappolata e abbagliata dalle mie false certezze. Ormai il danno è fatto. Ho passato anni a piangermi addosso. A lacerarmi in lunghi inverni che hanno prodotto uno stato di immunodepressione fino a una brutta diagnosi con la quale convivo dal 2016 e che sta rendendo ancora più difficile la mia vita e contro la quale lotto ogni giorno. Ma come ben sai sono una guerriera sopravvissuta ad un danno psicologico peggiore, accaduto una sera di gennaio di molti anni fa. Andrò avanti, spero, anche dopo questa tua gentile ammissione che mi aiuterà ad essere più forte. Non so se tornerò a scrivere qui o a mandarti qualche messaggio. Ti chiedo scusa a priori se dovessi farlo. Sappi che non c'è, da parte mia, alcuna volontà di danneggiarti, confonderti, invaderti, stressarti. Cercherò comunque di restare al mio posto. Sono contenta per te. Avrei tante cose da dirti, da raccontarti ma non avrebbe alcun senso. Ti penserò come sempre ho fatto in questi anni. Ti ho voluto molto bene più di quanto tu possa immaginare, volevo dirtelo. E te ne voglio ancora altrimenti non starei qui a scriverti. Ci sono ancora dei dubbi nella mia testa ma me li farò passare. Alcuni tuoi tentativi di riavvicinamento...almeno io li ho interpretati così...che mi hanno illuso...ma ormai non ha senso pensarci...mi faccio solo del male e non posso più permettermelo...Cercherò di essere migliore per me stessa e questo è l'augurio che vorrei fare anche a te.

18 novembre 2018

Categoria: Lettere

non puoi fidarti di quello che leggi qui dentro perché non sai chi scrive...devi parlargli dal vivo nella realtà.sarà sicuramente difficile e complicato ma è il solo modo sicuro basta fraintendimenti...

18 novembre 2018

Credo tu risponda a questa
Ma è per un uomo quindi sei in errore
Non dare giudizi affrettati, il tuo lui neanche saprà di questo sito

18 novembre 2018

Mi dici cosa hai? Quale sarebbe la diagnosi dimmelo...e comunque non sono io ad aver scritto quella dedica...dimmi cosa ti hanno diagnosticato...ciao

18 novembre 2018

Se ti riferisci per caso a quella persona che ha appena scritto, noi non eravamo le persone giuste: non l'ho scritto io e non ho mai pensato questo, altrimenti non avrei avuto problemi a dirlo molto chiaramente! Proprio perché la questione era diversa e forse la conosci già, anche se purtroppo non posso averne la certezza...

18 novembre 2018

È proprio vero, come si cambia nell'intervista con le persone, per il proprio tornaconto, ne farò tesoro di quest'esperienza: quello che non si asserisce non si viene a sapere.

19 novembre 2018

Confusione totale...tra le dediche e nella mia testa...

21 novembre 2018