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da Dario
Ormai credo di aver raggiunto la punta massima della mia esasperazione. Sono un ragazzo che è cresciuto in una famiglia all'antica, sempre a predilige il maschio, quindi mia sorella ha sempre dovuto scontare la pena maggiore quando non faceva ciò che non gli veniva detto di fare. Mia madre è molto paranoica, bipolare e facilmente irritabile, non accetta le critiche di nessuno e crede di avere ragione assoluta solo perché in passato ha sofferto. Mio padre è un uomo troppo severo e da momenti di amore sincero si alternano momenti di apatia verso di me, pensa più alla sua tranquillità che al mio benessere psicologico. Quando sbagliano loro allora va bene, ma se succede a me devo beccarmi giornate di terrorismo psicologico fatto di frecciatine, provocazioni, offese, sguardi che trafiggono come lance. L'esempio che porto è ciò per cui ho deciso di sfogarmi qui, non essendoci nessuno che può aiutarmi. Mia madre qualche giorno fa era parecchio irritabile contro mia sorella, iniziando a diventare arrogante nei suoi confronti. Siccome doveva accompagnarmi a scuolaguida in quel momento inizia a darci contro e a dire le solite cose contro di noi, tipo che la trattiamo male o che lei se se ne va rimaniamo nella mer*a, che se ne vuole abbandonare lasciandoci tutti (cosa che dice molto spesso in realtà, purtroppo) . Ricordo che mi disse una parola che mi fece una rabbia tale che scoppiai. Le dissi che non volevo averla come madre e le dissi "pu**ana" con tutta la rabbia che avevo dopo anni di soprusi. Mio padre senza manco sapere la versione non mi ha parlato da allora, mia madre pretende di avere ragione e anche dopo essermi scusato (ahimè per vivere bene in questa famiglia mi tocca abbassarmi, oppure soffrirò di più) ha voluto continuare a tenersi la sua mer*a di ragione. Non nascondo che ho pensato in passato al suicidio, bloccato solo dal pensiero che mia sorella soffrirebbe di più, essendo in una situazione identica se non peggiore della mia. Mi sento incatenato, e credo che uscirò malato come loro restando qui. Ogni giorno la mia mente deteriora sempre di più, non riesco più a restare qui, sto malissimo. Mi sento male al solo pensiero di fare del male agli altri come loro con me. Se c'è qualcuno che davvero fa miracoli, ti prego aiutami
10 novembre 2020
Categoria: Sfoghi
da Ginevra
Ciao..ho letto della scuola guida, quindi presumo hai 18 anni, giusto? Chiedo per capire, perché se sei maggiorenne hai una stupenda opportunità: di iniziare a organizzarti una vita autonoma e distante da loro. Nascere in una famiglia non significa necessariamente che quella sia il nostro vero "gruppo" di appartenza, spesso la nostra vera famiglia la incontriamo e creiamo tra sconosciuti, tra amici, con il partner, persone con cui sentiamo una vera affinità, una stima e un affetto sincero e profondo. Ora un passo per volta, il primo passo è organizzare piano piano il cambiamento: andare via di casa, trovare un lavoro che ti renda autonomo, il corso di studi che ti piace, ecc ecc, in base a dove vivi, e tutta una serie di fattori che solo tu puoi sapere. Ma se ti metti come primo obiettivo il distacco da loro, vedrai che la strada la trovi, e vedrai anche che una volta messo alla giusta distanza, vivendo in altra città, o anche in altra casa, troverai anche il modo di avere un buon rapporto con loro. È più facile avere un buon rapporto da "esterni" o lontani, invece da dentro si peggiorano solo le cose. Quindi il mio augurio è di trovare una soluzione (covid permettendo) per iniziare via via il distacco da loro, non ti preoccupare se ti servono mesi o anche un paio di anni per riuscirci, l'importante è che hai un obiettivo tutto tuo da raggiungere. Vedrai che la vita inizierà, sarà piena di sorprese e libertà. Chiedevi di una persona che può fare miracoli? Certo, quella persona sei tu! Hai il pieno "potere" nelle tue mani, con la tua vita puoi sentirti libero di agire sempre per il benessere personale, è un tuo sacrosanto diritto, non cercalo per ora nella famiglia, cercalo in te stesso, vedrai che è lì che si trova il tuo tesoro. Forza e coraggio, un grande abbraccio
14 novembre 2020
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