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da Maria per M.L.
Sei sordo e non conosci il mio attaccamento a te, i miei sospiri, il rimuginare durante le passeggiate serali su quello che NON é stato e non sará mai. Non sai niente di me, non sai quanta sofferenza si cela dietro una semplice richiesta di amicizia ignorata, non puoi sapere quanto questa storia mi abbia snervato fino a farmi impazzire in ogni senso. Non sai cosa si prova nel credere erroneamente che qualcuno ci odi e dover poi ricredersi e disperarsi ma non avere più i pezzi per completare il puzzle.
I giochi vecchi e rotti si buttano via, io invece cerco continuamente e in modo estenuante di rimetterli insieme. Tu ignori tanti anni della mia vita di sofferenza e pazienza e vorrei tanto che capitassi qui e iniziassi a pensarmi, anche solo per ridere di tutta la faccenda; magari chiamarmi e dirmelo: "non mi interessi", finirebbe tutto e non vivrei piú con la speranza.
E invece vivo come nell'Amore ai tempi del colera: vorrei sapere tutto di te, so che insegni e dove, ho qualche foto tua che custodisco gelosamente, di piú non so. Ció che mi preme di più sapere é se stai bene, se hai una vita che ti soddisfa, se ti sei mai innamorato, se qualche volta sono nei tuoi pensieri, cosa ti preoccupa in questo momento, cosa vuoi dalla vita...
Vorrei entrare nella tua vita come un fantasma, un'apparizione fugace e starti vicino dalla mattina quando ti svegli e vai al lavoro fino a sera. Ti immagino più vecchio e piú stanco, logorato come lo sono io da una vita abitudinaria che non ha gioie, ma ti auguro solo il meglio, spero di sbagliarmi perché sento che meriti di più.
M.P.
18 settembre 2021
Categoria: Lettere
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