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da A per Marco
Il fatto è che - in fondo - io non voglio voltare pagina e non voglio guarire (mi riferisco sia al medico che sta cercando di aiutarmi che ai mezzi che sto adoperando per distrarmi). E finché da parte mia non ci sarà voglia di guarire non ne uscirò. Anzi, mi sprofondo sempre di più in questa dipendenza da te, inquientante ed infondata. Esco, faccio le cose, persino provo a divertirmi, ma mi rendo sempre conto di volere solo te, volere solo la tua presenza nella mia vita, anche in dosi microscopiche. Ormai è un sentimento così profondo ed incondizionato che non riesco neanche ad offendermi, ad arrabbiarmi, a prendermela con te per i tuoi silenzi, la tua freddezza, il gioco che, a quanto pare, stai facendo con me, -- come se tutto ciò fosse solo un granello di sabbia che, una volta recato dolore, diventa perla. In poche parole, non riesco a provare per te quello che dovrei provare per poterti dimenticare. Anzi, alla fine ti sono infinitamente grata già per il fatto che la tua esistenza mi ha permesso di provare quello che forse non avrei mai provato senza di te. A volte il tuo comportamento mi infastidisce, mi rattristisce, ecc., però per me sono sempre cose superficiali e transitorie, ed io invece preferisco scendere sempre più in profondità. E sono sicura che - in qualche modo - tutto quel amore che provo per te, ti arriva.
13 giugno 2023 - Roma
Categoria: Lettere
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