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da Vicky*
Andrea si fermò a un passo da lei e le sorrise.
<<Ti trovo bene>>, disse.
<<Mi trovi ancora in camicia da notte>>, replicò.
<<Facciamo un bagno?>> propose suo marito, mentre si liberava della maglietta.
<<Dici che questa volta arriveremo a raggiungere il sole? >> domando lei, correndo verso il mare che si allungava in onde piatte ad accarezzare la riva.
Nuotarono in sincronia verso il largo. Poi si girarono sul dorso a guardare il sole che si andava velocemnte alzando nel cielo.
<<Pensavo che un momento così bello non si sarebbe ripetuto mai più>>, esclamò Andrea.
<<Qualche volta la felicità ritorna>>, affermò lei. Fece uan capriola su se stessa e riprese a nuotare verso la riva.
Uscirono dall'acqua rabbrividendo.
<<Nella cabina ci sono accappatoi per tutti e due>>, annunciò lei. In quel momento si aprì il bar. Il bagnino, che tanti anni prima aveva tentato di sedurre Penelope si fece sulla soglia e li vide.
<<Siete mattinieri, voi due>>, osservò, divertito.
<<Ce li hai i bomboloni freschi?>> gli domandò Andrea.
<<Sono arrivati adesso. Metto in pressione la macchina e vi faccio il solito cappuccino>>, promise.
Nella cabina con Andrea, Penelope si liberò dalla camicia inzuppata d'acqua e si avvolse in un telo di spugna.
<<Sei molto bella. Vent'anni fa non mi hai permesso di vederti nuda>>, scherzò Andrea. Penelope gli sorrise e uscì dalla cabina. Si avviarono verso il bar e lei disse: <<Vent'anni fa non aveevamo fatto tre figli insieme>>. Poi, sottovoce, aggiunse: <<Ora ce n'è un quarto in arrivo >>.
Suo marito l'agguantò per un braccio, la costrinse a voltarsi, la guardò con un'espressione di assoluta felicità.
<<Sei incinta?>> Lei annuì.
<<E me lo dici soltano adesso?>> Sbottò in una risata piena di gioia che subito si spense. Le lasciò il braccio e chiese: <<Chi è il padre?>>
Penelope tacque. Volse lo sguardo sulla scintillante distesa del mare e sussurrò: <<Non lo so>>.
Andrea non reagì. Speva che sua moglie stava dicendo la verità.
Lei abbassò gli occhi e si accostò a un tavolino. Sedette stingendosi al petto il telo di spugna. Alzò il viso. Suo marito si chinò su di lei, posò le labbra sui capelli bagnat. Le circondò le spalle con un braccio e la strinse a sé.<<Questo figlio è mio, perché ti amo>>, disse.
Rimasero così, abbracciati a guardare il cielo terso di quella spendida mattina di giugno.
<<Non sei ancora andato a dormire. Vero?>> chiese Penelope.
<<Ho finito di lavorare tre ore fa. Come potevo?>>
<<Devi tornare in città?>>
<<Ho voglia di abbracciare Luca. E ho bisogno di stare con te. Andiamo a casa.>>
VANIGLIA & CIOCCOLATO
Sveva Casati Modignani
26 gennaio 2005 - Pisa
Categoria: Frasi di libri
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