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Ero piccolo

mi ricordo da bambino scalpitante in mezzo ai prati colmi e' stanchi di colori a sognare tra odori e fiori, fino all'arrivo del tramonto spezzato a volte dalla voce preoccupata di mia nonna.
era dolce il mio segreto fatto solo di fantasie cresciute dentro le mie poesie che nascevano in silenzio tra le mie lacrime asciugate dal vento.
una quercia secolare piena di vita e linfa vitale ma silenziosa e immobile per secoli dava calor d'ombre ai miei pensieri che a volte si domandavano perche' era li',chi fu' l'autore di tale immensita',chi volle sfidare i cieli e nonna?
la risposta a tal pensiero era sempre simile e' la stessa detta per un milione di volte ancora mi ritornava in mente quella domanda dentro la mia mente che mi fu comandata ancora a quella cara nonnina piena di calore e immensita',umile nell'aspetto ma grandiosa alle carrezze donate, e in una di quelle carezze dolci piu' del miele mi fu' svelato il gran segreto,"ero piccola e giocavo dentro ai prati incolti in fiore la mia nonna raccontava che la sua nonna l'aveva piantata.
a volte vado li' sotto la quercia, nessuno la conosce come me l'accarezzo nella speranza che da un ramo esca una carezza di quella dolce nonnina che il tempo ha portato via in un percorso senza ritorno, a volte sentendo la sua voce preoccupata che mi dice: torna a casa "trisoru"(tre volte tesoro) della nonna, correndo a piu' non posso verso le sue braccia il calor mai piu' rivedro'.