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Fin da bambino ho sempre avuto un velo di tristezza nel cuore, una malinconia perenne che mi ha sempre fatto sentire insofferente. A volte è una sensazione molto forte e tutto il mondo mi appare nero, a volte, invece, è più lieve e riesco a gioire. Ma in ogni caso è sempre lì, accanto a me ed è diventata una presenza "familiare". Sono partito per scrollarmi di dosso tutto. Non pensavo però di trovare te. Ho sbagliato. Ora che sono tornato a casa mi sento malissimo. Tutto ciò che mi piaceva e che trovavo interessante mi sembra inutile e patetico. Paragono il mio mondo a te e naturalmente si sbriciola sotto il tuo nome. Cos'è questo sentimento che mi fa più male della stessa solitudine? Cos'è questo sentimento che non mi lascia e che nella notte mi divora? Non faccio altro che pensarti, e ritorno con la mente sull'isola ogni momento. Ti rivedo, ti sfioro, sento ancora il tuo calore accanto a me quando la notte ci abbracciava e ci invitava ad amarci, sento il tuo odore nell'aria. Ti cerco e non ti trovo più. Ho sbagliato forse a non mostrarti i miei sentimenti ma temevo di spaventarti, e forse temevo di spaventere pure me stesso. Non sono bravo a dire "ti amo".
Sei giunta a me come la notte e mi hai rapito, mentre il mondo girava ed il tempo faceva il suo corso. Quando me ne sono andato aspettavo un tuo grido ma ho sentito solo il mio cuore fermarsi. Hai detto che il mio segno d'acqua spegne il tuo del fuoco, ma in verità sei tu che mi hai incendiato ed ora ardo di te.
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