Ke inferno nascere con un apaio d'ALI, sbattuta in mezzo a ki non aspetta altro che vederti fallire, tra centinaia di occhi che ti scrutano, fra chi brama il tuo corpo x strapparne via l'anima e sbatterlo in mezzo a tutti gli altri trofei, IN UNA REALTA' COSI' DIVERSA DAL CIELO A CUI ERI ABITUTATA.Non rimane che nasconderti quelle maledette ALI e sorridere, ricacciando indietro le lacrime, divertirti mentre vorresti essere altrove, chiudere gli occhi mentre mani estraneeti accarezzano, pensando che quella nausea che senti non ti farà sentire diversa...Il cielo appare sempre + lontano e, al buio della tua camera, appendi pezzi di cuori con i quali giochi di notte, stracci parole di ki stava solo strappandosi il cuore x dartelo, estasiata, quasi godendo di quel gioco ke, un tempo, ti inorridiva, ma di cui ora non puoi fare a meno. Ma la creatura che ogni giorno ti guarda da dietro allo specchio, comincia a farti paura e senti che quasi non riesci più a respirare.Poi accade tutto una notte. Poteva essere una delle tante i cui tiravano l'alba, ma non lo sarebbe MAI stata.Nessuno l'aveva mai guardata così: entrando nei suoi occhi e non avendone paura.E, per quel meraviglioso universo nescosto dai suoi limpidissimi occhi, l'amò una notte intera.E dopo quella notte non ebbe + paura, ne se ne vergogno. Le sue ali non le erano mai sembrate così belle e non le aveva mai amate così tanto. Finalmente aveva capito: era un ANGELO...