Ciao...sono le 7..e come al solito sono sdraiata sul mio letto, a guardare il soffitto..e a pensarti, inequivocabilmente, abitudinariamente.
Sento freddo, ma tu non sei qui a riscaldarmi; ho paura, ma tu non sei qui a proteggermi; ho voglia di piangere, ma tu non sei qui a consolarmi.
Ma dove sei? Dove sei andato? Dicevi sempre che stare accanto a me ti rendeva felice e che non mi avresti lasciato mai e che saremmo stati insieme per sempre...ma non è vero.
Alle 7 quel telefono maledetto che squilla, e poi, tanta confusione. Una lotta contro il tempo all' ospedale, la mamma urla, io non capisco..e poi..vedo.
Tu sei lì, coricato sul lettino, occhi chiusi e un' inferimera che mi guarda con aria assente, malinconica..quasi voglia chiedere scusa.
Ma di cosa? Del telefono che squilla e della polizia che ci avverte dell' incidente? O dell' ambulanza sempre troppo lenta? O degli inutili tentativi di rianimarti? O... o... ma di cosa? Sei tu, solo tu, che mi devi delle scuse, tu e la tua stupida voglia di viaggiare..perchè, perchè? Sei uno stupido papà..mi manchi, ogni giorno di più..torna ti prego e dimmi ancora una volta che staremo insieme all' infinito..portami via con te..ti prego.
Sono passati 42 giorni esatti, e io non riesco a non pensare a una sola cosa..è un tormento, un rimpianto...non ti ho mai detto "ti voglio bene" ..abbracci, baci, promesse..quelli sì..ma non ti ho mai detto "ti voglio bene".
Perchè voi lettori penserete che in fondo i vostri cari lo sanno senza bisogno che glielo ricordiate..ma vi assicuro..non pensavo potesse mai succedermi, e invece mi sbagliavo.
Ogni sera alle 7 io sto male, papà, e ti prego vieni da me perchè ho bisogno di dirti una cosa..la più importante del mondo: IO TI VOGLIO BENE.
Un saluto da tua figlia.