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Sono disordinata. Ma oggi ho fatto quell'inutile lavoro che ogni tanto mi chiamo a fare, anche se so che dopo pochi giorni il caos riavvolge il tutto..Ho aperto un vecchio comodino dove accumulo delle fotografie, non le solite che si mettono in bella vista negli album da far vedere agli ospiti nelle odiose occasioni mondane, delle fotografie che per un motivo o per l'altro sono particolari, magari sono venute male, non proprio a fuoco ma non sono riuscita a buttarle via perchè quando le riguardo mi colpiscono in modo misterioso, evocano in me delle sensazioni sempre nuove, anche se poi la foto è sempre uguale a se stessa, non è un quadro che "rappresenta" la realta', è una foto e basta, è realtà fermata in un attimo, coincide con quel momento, non ci dovrebbe essere nulla al di là... eppure è come rileggere lo stesso libro dopo qualche anno, lo rileggi in modo diverso perchè tu sei diverso, la vita nel frattempo ti ha dato dei margini di sensazioni sempre piu' spessi. Non potro' mai smettere di stupirmi quando guardo questa foto, che un minuto fa avevo fra le mie mani tremanti, ogni volta mi fa un effetto diverso e ogni volta come il vaso di Pandora mi piace mettermi alla prova e vedere cosa mi succede guardandola.
Estate 2004, nella foto ci siamo io e mia figlia, sedute su una di quelle barche con i pedali che ci sono negli stabilimenti al mare... il mio braccio sinistro, esile, esilissimo, cinge in un gesto che voleva essere un abbraccio, la spalla di mia figlia, i miei occhi sono spenti ma cercano di sorridere, il sole mi fa fare una smorfia nel tentativo di mostrare un sorriso stanco piu' che mai...Ora vedo la stanchezza che avevo addosso e per la prima volta provo pena per me stessa, per come ero prima...magra troppo magra, lasciata andare ad una vita che non volevo perchè non capivo piu' cosa volevo..guardo la foto ora, ora che sono felice, ora che il mio sorriso non è piu' stanco ma è vero e ripenso alle volte in cui rivedendo questa foto ho provato addirittura nostalgia di quel periodo in cui mi sentivo quasi piu' forte perchè stavo cercando di dimostrare che non avevo bisogno di nessun aiuto e invece avevo bisogno di tutto l'aiuto di questo mondo. Ma mi sono vergognata di chiederlo e allora anzichè urlarlo a squarciagola l'ho soffocato e il mio corpo ha fatto di tutto per urlare al posto della mia voce il malessere che mi portavo dentro. Povera me, ora accarezzo la mia immagine nella foto, mi coccolo un po', mi do calore e mi dico che bello essere uscita da quel tunnel, che bella la mia vita ora che mi sento di nuovo io
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