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E' davvero difficile raccontare questi giorni senza Diego. E' come fare i conti con qualche cosa che ancora mi sfugge. Non è solo uno stato d'animo, una sofferenza, un dolore, è qualcosa di violento che mi sta trasportando in questi giorni verso una sola cosa: rivedere mio fratello, abbracciarlo ancora, sentire ancora la sua voce e le sue parole, vederlo girare per casa. Sono sincero, e devo ammettere che il dolore adesso è più forte del momento in cui ho saputo, e sarà sempre peggio. Il dolore non passa, al massimo ti ci abitui, trovi le tue strategie per scappare da immagini, ricordi, momenti che ti farebbero stare solo ancora più male.
Non ho ancora pianto, sono in fuga verso una meta che ancora non mi sono prefissato. Al funerale molte persone mi hanno detto "sei forte". Non credo sia così, in questi giorni sono stato stordito, ho provato a tener duro, a stringere i denti, a non piangere, ma è stata una violenza che ho fatto a me stesso.
Sono sempre al cimitero, e mi piace starci da solo, davanti a te, e in quei momenti, davvero, sono sereno. Ma poi i ricordi mi seguono ovunque, in casa, al circolo, al palazzetto, e il mio non piangere, "essere forte", è solo una facciata dietro la quale si nasconde una violenza che non so descrivere.
L'ultima immagine che ho di te è un pallone che entra in camera mia, io che ti urlo "ca**o, Diè, sto studiando", e tu che mi rispondi "e dai, due tiri in salone". E allora ci siamo buttati giù dalle scale e abbiamo giocato a calcetto in salone, come facevamo sempre. Poi io sono tornato a studiare, e tu sei uscito. E' stata l'ultima volta che ti ho visto in piedi.
Vorrei tanto trovare delle belle parole per descrivere una speranza, ma il fatto è che la speranza manca anche a me. Così sono sempre in cerca di quel meraviglioso rompicoglioni che troppo presto ci ha lasciati. E così ti cerco ovunque, nel parco, in camera tu, in ogni angolo della casa. La mia angoscia è tutta qui. Non riesco a immaginare un futuro senza di lui, a pensare che non rivedrò mai più mio fratello. Questo è il mio tormento. Ma so che è mio dovere andare avanti: per mamma, per pa', per la tua dolcissima Ale, ma soprattutto per me e per te. Lo farò cercando finalmente di lasciarmi andare, di piangere. So che non è una debolezza, e so che lo farò molto presto, perchè Diego mi manca da morire.
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