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Ricky, te ne sei andato così, a 34 anni, la notte del 27 ottobre, è passato già un mese, e per me è solo ieri.Con la tua moto, quella che desideravi tanto, contro una cancellata, a 40 all'ora dicono gli esperti...io spero davvero che sia così.
Non lo so perchè lascio queste tristi parole in un sito trovato per caso, cercando in internet, per cercare di parlarti e in fondo mi piace pensare che mi risponderai.
Perchè hai scritto sul telefonino il messaggio di benvenuto "Life is short, thanks God"?
Perchè tutte quelle bottiglie di liquori in casa, perchè tutte quelle cartine da fumo?Perchè non mi hai voluto aprire la porta del tuo cuore?
Lo so che eri triste per la tua storia finita con lei 5 mesi fa, ma perchè finire così la tua vita alle 2 di notte, con un incidente banale, ma che banale non è stato per te.E soprattutto non banale per me, per la mamma, per il papà.
Io lo so che è stato davvero un incidente, che non lo hai fatto apposta, ma cos'è successo? Perchè non hai frenato per tempo?
Cosa te lo ha impedito?
Vorrei tanto raggiungerti per sapere, vorrei abbracciarti, vorrei dirti di persona quel che ti ho detto in lacrime in quel giorno di pioggia in cui ho accarezzato la targhetta con il tuo nome sulla bara, là nella tua nuova casa, vorrei dirti dolcemente abbracciandoti forte forte a me "Ricky, ti voglio bene".
Te l'ho scritto anche nella lettera che ti ho infilato nei pantaloni, se fai un piccolo sforzo ce la fai, ti prego leggila è nella tasca di dietro dei pantaloni, è lì, leggila.C'è scritto quello che non sono mai riuscito a dirti, perchè non mi parlavi, perchè mi evitavi.C'è scritto Ricky, ti voglio bene!Ti ricordi vero da piccoli il gioco dei sogni, quando mi chiamavi e mi raccontavi il piccolo sogno che avevi fatto e io facevo finta di dormire, ma ti sentivo bene e mi dicevi.."Stefano, ho sognato... "
Ricky, ora puoi sognare, dirmmi che stai facendo dei bei sogni, che sei felice ora, perchè io ora non lo sono senza di te, ed ho bisogno di te, sono rimasto figlio unico, me ne rendo conto giorno per giorno, che mi manchi, mi manchi, mi manchi.
Sto cercando di sistemare tutte le tue cose, la banca, la moto, che pare sia da rottamare, la macchina, e i tuoi vestiti dallo stendibiancheria li ho raccolti e li ho portati dalla mamma.
Sto cercando di ottenere il risarcimento dall'assicurazione, per donarlo in beneficienza, in tuo ricordo, ed in tuo onore.
La cosa che mi fa stare più male e che tra l'incidente e la morte è passata un'ora e mezza.Chissà quanto hai sofferto con il dolore al petto.E poi penso che avrai preso freddo sul marciapiede, da solo nell'attesa dell'ambulanza.Una signora che ha sentito lo schianto è corsa in strada e ti chiedeva "come ti chiami?" e tu hai risposto qualcosa, lei ha capito, poverina, "Cristiano", non Riccardo.Povera signora, è una mamma anche lei, forse dell'età della nostra, pensa, una mamma ti ha soccorso per prima, e questo è meraviglioso.
I soldi che abbiamo trovato nei tuoi risparmi li abbiamo messi in un conto aperto appositamente per la Serena, tua nipote.
Ti ricordi quando le hai fatto avere l'autografo di Schevcenko? Lo ha sempre in camera sua, e ne va orgogliosa!
Il corso per la patente nautica lo sto proseguendo, non dubitare, sarai il primo a salire in barca con me, e sempre sarai lì con me, ad alzare la randa, a fare le virate con me, in mezzo al mare, ogni nodo in più che raggiungeremo ti urlerò...Ricky, stiamo volandooooo, vai, vaiiii, vai Ricky, sei grandeeeee!
Ricky, ti amo.Sei il mio piccolo fratellino, sei il mio grande Amore.
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