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Milton H.Erickson diceva " non contraddire mai la realtà del dolore" se neghi le emozioni dell'uomo, neghi l'uomo stesso.
Il dolore si puo' urlare.Si puo' scegliere di stare in solitudine, si puo' subire la solitudine, si puo' cominciare a sentire il desiderio sempre piu' forte di uscire da se stessi e di entrare nel mondo, urlare la propria voglia di farlo, quest'urlo è voglia di vivere e insieme paura di farlo, i desideri sono troppo forti, le emozioni incontenibili, l'abitudine al dolore prolungato porta rassegnazione e peggio ancora radica in noi l'idea e il masochismo di restarci. Ma i desideri e i sogni continuano a bussare, a spingere, sempre piu' violentemente, a cercare di farsi strada, a rivendicare uno spiraglio di luce per esplodere
Si impara troppo presto a crescere in fretta, a camminare presto, parlare presto, a prendere bei voti a scuola, a essere il migliore nello sport, il più loquace con gli amici, avere la famiglia migliore, l'amico speciale, il piu' apprezzato sul lavoro. Solo facendo chiasso si accorgono che esisto, come quando da piccoli si accorgevano che stavo male solo se strillavo, poi pero' mi dicevano che non dovevo piangere, non si poteva farsi vedere cosi' fragili e vulnerabili.. cosi' poi ti abitui a non mostrarti come tale quando sei grande, non mostri il tuo lato umano per paura di deludere, aspettative sempre deluse, sempre inadeguate. La vita è tutta in salita verso mete e traguardi di perfezione irraggiungibili, ci fa sentire confusi e stiamo male perchè non sappiamo che non siamo noi che non riusciamo a concentrarci ma siamo solo stati sfortunati, perchè non siamo riusciti a reagire al momento giusto, tutto era piu' forte di noi, anzichè essere meravigliosamente piu' grande di noi e noi non ne facevamo parte, eravamo solo vittime che hanno subito la vita.
No, ora non devi dimostrare piu' nulla a nessuno perchè non siamo morti finchè il desiderio resta, è l?ultima cosa a morire, e i desideri alimentano i sogni e insieme ai sogni le aspettative...la paura nasce quando l'aspettativa è troppo alta e sembra uccidere la nostra voglia di fare, piu' grande di noi. Cosa vuol dire vivere, cosa vuol dire divertirsi?, chi dice che non bisogna farsi troppe domande ma è giusto anche farsi le domande essenziali...perchè ho paura', di cosa ho paura...
Io ho paura di non farcela, di non saper gestire la mia voglia di vivere perchè è troppo il bisogno di sentirsi amati...ecco perchè sento di amarmi anche contro la mia volonta', quasi facendomi violenza perchè spesso mi chiedo per quale motivo dovrei amarmi, perchè gli altri mi apprezzano e mi dimostrano affetto, cosa c'è di bello in me?..io sono qui, quei colori sono ancora qui, a volte li sento a volte no, la vita è dentro di oguno di noi, la ricerca di un senso e di una direzione verso cui muoverci, la consapevolezza di cosa è piu' importante e di cosa vogliamo veramente.
Sono ancora qui a vivere questi conflitti e a cercare di farli andare d'accordo, a curare e a trattare le mie emozioni cercando di trovare il modo di farle risplendere nella mia vita come una ventata di leggerezza che parla ad un qualcosa che non esiste ancora, ma che è sospeso nell?aria ed anticipato da piccoli gesti, che non hanno ancora ritrovato il coraggio di esprimersi.. Voglio vivere Ne ho bisogno...urla urla e poi vivi, accetta gli inviti, senza pensare..a quella festa non portare niente altro che te stesso, con la tua voglia di vivere, con il tuo bisogno di affetto, con i colori che hai dentro e non devi per forza essere brillante, chi lo vuole essere per forza è perche forse non ha scoperto che esistono anche le tenui tinte delicate dei colori pastello, un bicchiere di vino e un paio di sorrisi malinconici. La paura è legittima, io l'ascolto dentro di me e dentro gli altri, poi ritroverai quel coraggio, alla festa dirai "sono vaccinato alla solitudine sono anni che non festeggio, ma quest'anno avevo proprio voglia di saltare la vaccinazione e uscire"... puoi dire quello che senti qualcuno ti risponderà, e da li entrerai nel gioco, puoi sempre ascoltare, ascolterai le parole dell'altro, magari con una battuta o una risata si chiude la conversazione, magari invece trovi un'altra persona che si sfoga, scoprirti capace di darle comprensione, o sorridere con lei, aprirti e gli altri si apriranno con te, tu col tuo stile, un altro col suo, sorridi, sorridi..
Lasciateci essere stupidi, perché stupide sono le emozioni, e stupide sono le paure, e solo urlandole le liberiamo dalla mente e dal cuore, ed il cielo torna sereno