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Ciao a tutti. Sono Michele, volevo raccontarvi la mia storia e sapere cosa ne pensate.
Tutto inizia il 24 maggio del 2003 quando, dopo aver terminato la lezione di educazione di ginnastica a scuola, mi reco negli spogliatoi e, finito di vestirmi, vado verso il bagno per rinfrescarmi. Ad un tratto sento una fitta tremenda nella parte destra della testa, un dolore lancinante. Quasi piango, non so più cosa fare...
Finalmente arriva il professore di ginnastica che mi mette delle bende bagnate sulla testa e il dolore piano piano si affievolisce. Intanto un'impiegata della segreteria della scuola fa chiamare un'ambulanza per precauzione. Gli operatori del 118, registrati i primi parametri vitali, mi portano al pronto soccorso dell'ospedale della mia città e li decidono di farmi una TAC. Con quest'ultima scoprono cos'era quella fitta tremenda: una forte Emorragia Cerebrale!! Quando apprendo la notizia vorrei piangere ma non ci riesco. Accertato che si trattava di emorragia cerebrale decidono di trasferirmi in un ospedale più attrezzato per curare questi tipi di traumi neurochirurgici. Nell'ospedale nel quale vengo trasportato vengo operato dopo circa un mese dal ricovero mi operano per asportare l'ematoma creatosi e la relativa malformazione artero-venosa (causa dell'emorragia). In tutto in ospedale ci sto un mese e mezzo.
Ma non è finita qui. Un paio di mesi dopo le dimissioni dall'ospedale muore mio nonno materno e ad altri due mesi di distanza muore anche mio nonno paterno. Tutte queste esperienze, messe assieme, ripensandoci, mi facevano venire crisi di pianto infinite. Finchè ho deciso di rivolgermi ad una psicologa che mi ha aiutato ad alzarmi, ma tuttora queste esperienze mi fanno ancora male perchè ogni tanto sono molto triste e il mio legame con i miei genitori si è rinforzato quanto mai e non riesco a stare senza di loro per un periodo prolungato. Datemi un vostro parere e anche dei consigli se potete, grazie.
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