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Chiedo scusa in anticipo, è solo uno sfogo
Perchè quest'intermittenza delle sensazioni? perchè non riesco ad afferrare la pace e a tenermela stretta?
La felicità è un senso di armonia e di pace con se stessi, è la fine dei conflitti che si agitano dentro di noi, conflitti fra i rimorsi, i sensi di colpa, la vergogna o il pentimento..tutti sentimenti negativi che nascono da qualcosa di piu' profondo, quasi istintuale, impossibile da razionalizzare e da capire con il cervello. Posso impormi tutte le regole di questo mondo per sfuggire a qualcosa che mi fa paura e che non riesco a decifrare in me stessa, ma non posso impormi la pace e quindi la felicità allo stesso modo. La pace non puo' essere il risultato di un semplice autocontrollo della situazione, sarebbe troppo facile..no, per me non funziona cosi',devo fare il percorso al contrario, lasciare la ragione che cerca di mettere ordine nelle mie emozioni e anziche' calmarmi mi provoca ansia e quindi mi porta a cercare vie di fuga che non sono mai risolutive, mai appaganti, lasciarmi andare alla vita senza seguire piu' uno schema che soffochi le mie sensazioni nei labirinti di pensieri che mi impediscono di lasciare il mio cuore aperto alla vita, all'amore!
La cosa che mi intrappola è il tempo, quello che passo preoccupata a dimenticare e a curare le mie ferite, attaccata troppo attaccata ai ricordi che non mi fanno andare avanti..ma se mi lascio andare e cerco di liberare la mia mente da questi pensieri quasi morbosi ecco che mi si apre il vero senso, viene verso di me senza che io l'abbia cercato arrovellandomi troppo...e allora il ricordo diventa un bozzolo da cui deve uscire una farfalla x librarsi alla vita, e allora ieri è morto e non torna piu',la mente è libera e la morte e la vita sono un'unica cosa. Di colpo non mi sento piu' masochisticamente soffocata dal tempo perchè è tutto qui, qui nel mio giorno dopo giorno, la vita quotidiana è realtà, mi sento viva e dietro ogni giorno di vita la consapevolezza che quel giorno potrebbe essere l'ultimo...la consapevolezza della morte, della morte di ieri e della morte di domani e il non sapere quando potrà sopraggiungere. Tutto questo dà valore ad ogni istante del mio esistere, qui e ora, ecco perchè non posso impormi di essere felice col cervello, non posso cambiare cosi' solo in superficie, ho bisogno di trovare, non di cercare, ho sempre bisogno di penetrare profondamente in me stessa per far emergere la via giusta da seguire per stare bene...un cambiamento profondo, rivoluzionario che tocca le radici di tutte le mie paure, prima fra tutte la paura di scoprire che usare la testa non basti ad eliminare la sofferenza e il senso di frustrazione quando sento che potrei perdere da un momento all'altro tutto quello di bello che mi circonda per non essere stata capace di aprezzarlo (e non me lo perdonerei mai), per non averle dato il giusto valore quotidiano ed era sempre li' davanti a me e i miei occhi a volte aperti a volte chiusi...
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