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Dedica a cui stai rispondendo

Tu te ne stai lì,appoggiata al muro, con in bocca una sigaretta e l'espressione da grande sul viso...mi guardi e mi sorridi.fai un altro tiro.io mi allontano.tu mi chiami.mi giro con sul viso l'espressione di chi non ti stima affatto...

-avevi detto di aver smesso-

sento le mie parole che escono in un gelido sussurro.

-ho smesso,è il nervosismo-

-che vuoi da me?-

quelle parole sono così fredde, e non sento la mia voce a pronunciarle.sono come lame.e io mi sento cattiva.ma l'espressione sul mio volto non cambia.tu sbuffi una nuvoletta di fumo.rimani in silenzio.io ti scruto.tento di incrociare i tuoi occhi, ma tu li abbassi e cominci a guardarti le scarpe, nervosa.

-che vuoi da me?-

ripeto la domanda.stesso tono gelido, gelido come l'aria che ci circonda.intorno a noi sembra che il tempo si sia fermato, che il mondo trattenga il respiro come sto facendo io.silenzio, l'aria sembra diventare pesante, le mie parole aleggiano ancora.di nuovo metti la sigaretta in bocca.io vado a sedermi su un muretto poco distante.mi giro verso il cielo.mi perdo nella sua immensità e una lacrima mi percorre la guancia.
la asciugo con rabbia,"perchè ti stai rovinando la vita"ti chiedo con il pensiero, sperando che tu mi senta, anche se è impossibile...vorrei un perchè che non riesci a darmi.perchè tu, che ci sei in ogni momento della mia vita stai facendo questa ca**ata?mi alzo.torno a guardarti di nuovo e stavolta incrocio i tuoi occhi.

-me ne vado-

di nuovo quel tono.freddo.non l'ho mai usato con te.

-vengo con te, mi manca un tiro.-

non so perchè ma ti aspetto.ti guardo portarti la sigaretta alla bocca e aspirare il fumo.vedo la cenere che cade ai tuoi piedi.

-che schifo-

sussurro, ma tu riesci a sentirmi.ti blocchi, con la sigaretta a mezz'aria.

-non è poi così male-

mi rispondi.resti immobile, ma stavolta sono io ad abbassare gli occhi.ti volto le spalle e ti chiedo

-perchè lo fai?-

ma dietro di me, solo silenzio.resisto alla voglia di girarmi.

-ti ricordi quando ho provato per la prima volta?-

-già...sembrava un gioco.quella sigaretta.la prima che ti trovavi fra le mani, accesa.non sapevi neanche come si faceva...non lo sapeva nessuna di noi.solo che tu poi hai imparato-

continuo a darti le spalle, ti immagino portarti di nuovo la sigaretta alla bocca.rimaniamo in silenzio per molto.io continuo a guardare il cielo.mi giro di scatto.è ai tuoi piedi, spenta adesso.ti frughi rapidamente in tasca del giubbotto e tiri fuori una gomma che ti metti in bocca.come sempre, per mandare via l'odore.ti è caduta un pò di cenere sulla manica del giubbotto.te la indico.tu la scuoti, senza preoccupazione.poi torni a guardarmi.non ti ho mai sentito così lontana.così distante.ricordo che le prime volte era come una sfida.riuscire a finire la sigaretta senza tossire troppo.io ridevo di quel gioco stupido, ma non mi piaceva affatto, te lo ripetevo continuamente.ma eravamo "piccole" e ingenue.a tutte e due piaceva infrangere le regole.ma io non sopportavo il fumo.e per certe cose le regole le ho sempre seguite.
come quando ti facesti la prima birra.la prima ubriacata.ne hai fatte tante.mi è sempre toccato coprirti.ne è passato di tempo.all'inizio mi divertivo quasi, era una sfida per non far capire nulla ai tuoi.quanti schiaffi ti sei beccata perchè eri di fuori e di lì a poco dovevi tornare a casa.quando era più caldo ci toccava metterti il viso sotto l'acqua della fontana finchè non cominciavi a tornare in te...

tu ti avvicini a me.e in un sussurro mi dici:-a che pensi?-tento di sorriderti ma non ci riesco.

siamo sempre state terribili.ci divertivamo ad arrampicarci sugli alberi, quante volte abbiamo fatto impaurire le mamme che non ci vedevano più perchè eravamo troppo in alto.e noi che ridevamo.quando ci nascondevamo in cantina.in due su ogni bicicletta che trovavamo.le corse pazze per non fare troppo tardi, noi che siamo sempre in ritardo.in due anche in monopattino.tutte le volte che siamo cadute.le volte che uscivamo di casa un attimo prima che rientrassero i tuoi per non far vedere che eravamo ancora con i capelli bagnati dalla doccia, oppure che eravamo troppo leggere per il freddo che faceva.
tutte le volte che ci siamo scambiate i jeans cosa che adesso non possiamo più fare perchè tu hai due taglie più di me.le maglie sempre dell'altra, le scarpe, i maglioni, i calzini.ore intere a cercare cd, profumi,trucchi o qualsiasi cosa che poi era sempre a casa dell'altra.e anche adesso, io che esco magari con i tuoi pantaloni larghi che mi stanno davvero troppo grandi.

ti guardo:

-quante ne abbiamo fatte insieme?stavo pensando a tutti quei momenti...-

-ci pensavo anche io.ne passeremo ancora, il doppio, il triplo.sempre insieme.siamo inseparabili.niente rovinerà la nostra amicizia.neanche queste.-

tiri fuori un pacchetto di malboro dalla tasca dei pantaloni.le butti.

-che fai?-

ti chiedo, guardando il pacchetto che stai pestando.

-andiamocene.no ho più voglia di fumare per stasera...-

-per stasera?-

mi abbracci.mi stringi forte, come facevamo quando eravamo piccole e dovevamo fare qualcosa di pericoloso.

-che facciamo adesso?-

ti chiedo, ancora con la mente a noi due piccole.

-scaliamo l'albero-

scoppi a ridere, era proprio la risposta che mi aspettavo da te, che avevi subito capito.

-andiamo ai giardini, ho voglia di vedere un pò di gente-

e di nuovo insieme, ora e sempre...ci avviamo verso i giardini con negli occhi e nel cuore la nostra lunga amicizia.

d'un tratto ti fermi.mi guardi e mi dici:

-ti ricordi come ci siamo conosciute, come è nata la nostra amicizia?-

-e come dimenticarselo?primo anno di asilo.tu mi dai un morso sul braccio e io ricambio con uno schiaffo.da quel momento ci sei in ogni mia foto, in ogni mio ricordo speciale.-

-da quel momento è nata l'amicizia più bella, clau ti voglio bene.-

-anche io...-

-okkioniverdi-