Non leggerai mai quest'email... questo sfogo. Neanche mi servisse sentirti dire che sono patetica a sparlare di noi in un sito internet. Conosco già perfettamente tutti i tuoi pensieri, le tue opinioni, i tuoi giudizi su tutto e su tutti. Ma qui sono io a giudicarti, a chiedermi e a chiedere se è giusto sacrificarti ogni entusiasmo. Ti ricordi l'inizio? Dicevi che potevi avere qualunque donna, tranne me.. ma che non ne avresti desiderata nessuna, eccetto me. Dicevi che i miei occhi avevano bisogno di una cura di felicità. Dicevi che non avresti mai cercato di portarmi a letto. Forse sapevi che era la frase giusta per farmi spogliare quella sera stessa.
Cielo, qualnte palle dicevi...
Ed ora mi ritrovo ad uscire dal tuo letto ogni volta con la sensazione di lasciare il posto a qualcun'altra. Mi sono innamorata dei tuoi libri, della tua bella faccia da brav'uomo... di quel gesto sexy (che scema!) che fai quando fumi. Ed ora mi ritrovo a piangere guardando i film di Paul Newman, chiedendomi perchè non mi chiedi di sposarti, d'avere bambini, di smetterla con questo lavoro da zingara! dopo aver giurato che non ti avrei mai dato la soddisfazione di sentirmi dire Ti Amo, te lo grido ora con una rabbia disperata questo... Ti Amo. Disprezzandoti ogni giorno di più perchè sento che non sei mio, che non sono tua. Che siamo gatti randagi. E perchè per ogni bacio che ti do è tanta la felicità quanto lo strazio di non appartenerti.