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Henry David Thoreau disse una volta: "chi cammina solo può partire oggi, ma chi viaggia in compagnia deve attendere finchè l'altro non è pronto.."
La solitudine secondo me non è piu' una condizione in cui uno si trova di fronte a sè un muro insormontabile dal momento in cui si rende conto che proprio quello è il momento di darsi da fare con le proprie forze. La vita è tutta basata sul rapporto con gli'altri, ma ci sono momenti in cui questo rapporto viene a mancare perchè bisogna prendersi cura di un'aspetto di noi. Il problema piu' grande è che forse in questi momenti non riusciamo vedere questi aspetti negativi che tanto, oppure pensiamo a questi come la nostra condanna...ed è proprio questa la "trappola" che ci induce a chiuderci ancora di piu' in noi stessi.
Anch'io molto spesso sono solo... a volte penso che sia per colpa mia, altre volte invece che la colpa sia degl'altri. Poi tutt'a un tratto mi rendo conto che non è questione di chi ha la colpa...non è questo che aiuta a trovare una soluzione. Trovo che in fondo in fondo la cosa migliore da fare in quei momenti sia pensare che si è venuta a creare una situazione negativa, e che se si fà per primi noi in modo di cambiare allora, rifacendomi di nuovo a Thoreou, si parte in vantaggio rispetto a tutti e a tutte le cattiverie che ci circondano.
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