Rispondi alla dedica

L'invio delle risposte è gratuito, le informazioni del mittente sono opzionali.

Il tuo nome
Regione Provincia

Testo della risposta

Non pubblichiamo le risposte che contengono:

  • parole abbreviate "stile sms": ke cmq qnd sn...
  • lingue diverse dall'italiano (es. dialetti);
  • messaggi personali;
  • provocazioni o insulti;
  • testi non attinenti alla dedica;
  • richieste di informazioni personali;
  • solo giudizi senza darne una motivazione;
  • numeri di telefono, e-mail o siti Internet;

In ogni caso ci atteniamo alle linee guida di Google per il tipo e la qualità dei contenuti inseriti.
Vi invitiamo a leggere attentamente le NORME PER I CONTENUTI.

Dedica a cui stai rispondendo

Ciao a tutti,
scrivo per la prima volta questa dedica sul tema della solitudine.
Il motivo è perché ho visto tante volte scritto su alcune dediche che una fra le tante possibili soluzioni per combattere la solitudine sia magari staccare da lavoro, prendersi una bella vacanza e andare via lontano per conoscere il mondo e la gente che lo abita.
Ebbene di questo io ne faccio una professione ovverosia lavoro su e giù per il mondo a bordo di aeroplani. Sono un assistente di volo della nostra compagnia di bandiera italiana che tra l?altro tra un po? forse fallisce.
Vi assicuro che il mondo è bello e la gente pure, non mi permetto di negarlo, ma io che ci sono abituato so cosa voglia dire partire oggi, stare dalle 8 alle 14 ore a bordo di un aeroplano e poi stare chiuso in albergo a non sapere cosa fare perché solo, sia fisicamente e quindi lontano, sia mentalmente, a parlare con te stesso.
Per fortuna a volte ci sono i colleghi con i quali vai magari a cena fuori, ma poi sempre da solo torni in quella camera per riposarti e dormire.. quando ci riesci perché il più delle volte sei talmente frastornato dal fuso orario che quando ti metti a letto in italia è già ora di alzarsi e per di più non dormi neanche perché biologicamente sei ancorato al fuso italiano. E che dire di quando affronti il viaggio di ritorno e atterri alle 6 o 7 di mattina dopo le suddette ore sull?atlantico o deve meglio vi pare?sei stanco non hai dormito, e se hai la sfortuna di lavorare lontano da casa come me(Milano Malpensa) ti devi cercare un aereo sperando che ci siano posti liberi(la compagnia non farà mai scendere un passeggero pagante per darti il posto), così arrivi a roma, vai a letto e se va bene si sono fatte ormai le dieci. Dormi e ti alzi alle otto di sera, dai un? occhiata al volo alle email, ai giornali, alla posta per sapere cosa è successo durante la tua assenza..
E tutti quelli che ?rimangono? vale a dire amici e conoscenti, sono ormai stufi dei tuoi continui ?mi piacerebbe venire ma non posso, sai domani decollo presto, devo dormire se no arrivo che sono distrutto e devo prendere il sonnifero per addormentarmi..?, oppure ?mi piacerebbe venire con te al cinema(o ad una festa di compleanno o di laurea o un matrimonio un battesimo una partita) ma il giorno x sono dall? altra parte del mondo?..
Da quando ho iniziato a fare questo lavoro non c?è stata una ragazza che abbia conosciuto che non si sia dimostrata spaventata di quello che faccio, spesso neanche inizia un rapporto quando mi chiedono cosa faccio nella vita, l?unica cosa che la gente sembra vedere o pensare riguardo a come mi guadagno uno stipendio sia qualcosa del tipo ?questo qui non c?è mai?.
Ricordo i giorni del corso, delle selezioni e di quando fin da ragazzino vedevo un aereo solcare il cielo e pensare a quanto mi sarebbe piaciuto lavorarci dentro, a quanto potesse essere bello viaggiare per il mondo, conoscere gente di tutte le razze e culture..
Ricordo quanto ho sacrificato per farlo, a cominciare dai miei brevetti di pronto soccorso e di salvataggio (necessari per la sicurezza dei passeggeri a bordo e di tutto l?equipaggio), al servizio militare fatto di fretta e per forza non appena diplomato perché volevo togliermelo di mezzo (e ora non è piu? neanche obbligatorio!), al non andare all? università per stare lassu?, alla ragazza con cui stavo da 5 anni che ho perso perché gelosa di cosa potessi fare fuori mentre ero via, agli amici come detto prima..
La verità ormai credo che sia un?altra: la lontananza (in questo caso fisica) dal tuo quotidiano non aiuta affatto, anzi sembra che sia la causa principale del sentirsi solo e non capito.
L?unica cosa che posso fare è seguire il consiglio di Amos(spero di ricordarmi con esattezza) su una sua dedica: ? ..arriverò alla fine dei miei giorni sempre col sorriso sulle labbra, perche' un sorriso e' tutto e nessuno puo' togliermelo.?
Scusate lo sfogo, Mason