Diego descriveva se stesso così: "un ragazzo normale, senza alcun tipo di problema mentale, senza menomazioni e con un 3 (meritatissimo) di matematica in pagella, innumerevoli passioni, poche coltivate veramente e molte dimenticate in un cassetto chissà dove. Voi, sicuramente, sarete migliori di me: più costanti, più razionali... "
Diego amava il pallone, il giallo, la Juventus, le sue cuginette, le feste. i lussi, lo sci, i Docks e la collina, lo diceva sempre "Vorrei una casetta su di un bric, in mezzo al verde e che ci sia una sola stradina per raggiungerla". Amava star dietro al suo pallone, diceva che la musica del pallone che rotola sull?erba arida lo liberava, che gli permetteva di toccare l'inferno con un dito e il paradiso con una mano... So che lui non dimenticherà mai il rotolare del pallone che tanto ha amato e che sicuramente continuerà ad amare, in qualunque posto si trovi. So che continuerà a lottare con onore per il simbolo del cuore.