La vita è piena di ambivalenze, metti al mondo una vita per amore e mentre lo fai il tuo corpo è sottoposto ad atroci dolori.
Amore e dolore nascono già in simbiosi, fin dall'inizio... costringendoci ad uno sforzo continuo di attenzione per non essere fuorviati, per imparare crescendo a distinguerli, l'amore e il dolore.
Non voglio continuare a ripetere l'errore di rivivere quel trauma, non voglio continuare a soffrire masochisticamente per amore per esorcizzare un passato che mi ha già fatto piangere abbastanza.
L'evasione in un "altro mondo" non mi è più consentita, mi sono voluta chiudere nell'ennesima "prigione" ma stavolta per salvarmi, per salvarmi veramente...piu' avanti mi accorgero' che non è una prigione ma un rifugio accogliente.
Ancora non vedo bene, intravedo soltanto.
Ho capito, ho bisogno di aiuto, mi sento un po' umiliata e sconfitta per questo, ma ho preteso troppo da me stessa e dalla mia forza: col risultato di restare dilaniata in sentimenti esasperati, euforici, con lo sgomento di una struggente nostalgia, patetica, alla quale mi sono piu' volte ribellata, ma dalla cui rivolta sono sempre uscita ancora piu' stremata.
E dopo la rassegnazione, resta sempre un sottofondo di speranza, di fiducia in quella profonda realtà che sento dentro di me, e che aspetta solo di essere liberata del tutto. La stessa che comincia a farmi sentire a casa e che mi comincia a parlare un linguaggio piu' familiare, fraterno...
...e spero presto mi porti alla pace