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Forse sbaglio, forse ho un'idea della religione tutta mia, ma non mi va di credere che il Cristianesimo sia rispetto di ogni idea che non sia cattiva: questo non lo capisco. Esistono forse idee cattive e idee e buone, le une bisogna condannarle e le altre accettarle? esistono uomini buoni che il cristianesimo approva e uomini cattivi che non vanno bene? Io non credo a un Dio che castiga gli empi e accoglie nel regno dei cieli solo i puri. Credo che se la religione cristiana insegni il rispetto pet TUTTI gli uomini e l'amore, allora deve accogliere anche i "cattivi", o quelli giudicati sbagliati. Questo è rispetto, rispetto per tutti gli essere umani, anche gli "altri". Hai ragione quando dici che nel corso della storia il Cristianesimo è stato travisato nel suo significato originario, ed è vero, il senso fondamentale di tutto è proprio l'amore, è la coscienza che ci permette di sentirci veramente parte del tutto, fratelli di tutti.
Pero' credo anche che bisogna prendere con le pinze molte verità e riportarle alle dimensione della nostra epoca, perchè penso che sia pericoloso accettare come rivelazioni assolute i precetti di una fede solo per riempire un senso di vuoto che non siamo riusciti a spiegare. Forse sono pessimisita, o peggio nihilista, ma diffido da tutto cio' che viene accettato totalmente solo per mancanza di qualcosa di essenziale che prima o poi riaffiora e si fa sentire piu' in profondità. Perchè fuggire da questo senso di vuoto per appigliarsi a qualcosa che esula dalla nostra realtà, qualcosa che ci illuda per qualche istante e ci consenta di vivere serenamente dimenticando la natura dell'esistenza, permeata di sofferenza, perche'? per dimenticare te stesso? Io non voglio dimenticare chi sono, io voglio ricordarmi tutto. Voglio ricordarmi tutto il male che ho subito e voglio imparare a discernere il bene dal male, denunciare il male ogni volta che lo incontrero' di nuovo, passargli attraverso rimanendo immune, in qualche modo. Passare anche attraverso il bene, rimanendo ancora immune, dalle mistificazioni, dalle false illusioni. Vogliamoci tutti bene è un'utopia, pero' ci possiamo provare, è importante credere in qualcosa!
Io credo che possiamo trovare la forza in noi, prendendo come esempio la vita di Gesù', che ha preso su di sè la sofferenza, per amore verso gli uomini; non affidandoci a dei precetti astratti.
In fondo siamo molto piu' fieri di noi quando superato il momento di dolore con le nostre sole forze, riusciamo a convertire il nostro malessere in qualcosa di positivo, perchè siamo noi che agiamo e creiamo qualcosa, dal nulla, dal vuoto, dal silenzio.
Troppe volte mi sono rifugiata nell'illusorio conforto di un paradiso artificiale, di un sogno, di un'ennesima esperienza da cui dipendere e che mi facesse sentire piena anzichè vuota...per identificarmi in qualcosa che non sono piu' io, per riempire il vuoto, per coprire il silenzio, per sentirsi sostenuta nel vacillare inquieto della mia anima. Per dimenticare me stessa Ma ora ho capito che "conosci te stesso" vuol dire per me rendermi conto che alla radice del mio essere c'è qualcosa, c'è un'assenza, un vuoto, un "non essere". Paradossale
E non è facile accettare che non sei.
Anche se sai che "non essere" vuol dire essere libero.dagli schemi, da pensieri, da interpretazioni già fatte e impacchettate.
Passaggio drammatico, come drammatica è stata la mia scelta di rinunciare alla mia "vecchia" famiglia, che prima era il mio unico appiglio. Sradicarmi, strapparmi, sentirmi senza basi, dove sto andando? non lo so, la vita è mia e la creo giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, dal nulla, dal vuoto, dal silenzio e mi sento io, anche se non sono piu' sicura di niente...
scusa lo sfogo