Sono passati anni ormai dal nostro primo incontro, anni in cui ho potuto riflettere su cosa tu sei veramente per me. Chiedermi se ti ho amato davvero. Cosa hai provato per me. Di certo non mi hai mai amato. Eravamo, si può dire, piccoli, però era l'età in cui si incomincia però a provare i sentimenti reali... ora sono maturata, e mi chiedo, perchè ogni tanto ritorni nei miei pensieri, come uan melodia di cui non ti puoi liberare...
Ci separano 600 chilometri eppure sei riuscito a sconvolgere la mia vita. Più volte. E ogni volta ho sofferto indescrivibilmente. Il destino ha voluto questo per me, per noi, se mai c'è stato un "noi". Pensavo di morire ogni volta che ci lasciavamo, e volevo avere le ali per poter volare da te. E ogni volta mi dimenticavi, mi deludevi. Ti ho amato... credo, ho cercato di odiarti, ho cercato di farti del male, eppure ho sperato fino all'ultimo che tu un giorno ti potessi rendere conto che io ero la tua "Lei". Sono ritornata per la quinta volta da te, solo per trovarti abbracciato ad un'altra, che ti usava come passa tempo. Ogni sguardo, ogni bacio che le davi, ogni abbraccio che scambiavate era come se qualcuno mi strappasse la pelle di dosso. Ma tu avevi occhi solo per lei, vero? Mi sono messa con altri, forse cercando di attirare la tua attenzione, ma non è servito a niente.
Ora le nostre vite, parallele, vanno avanti, come è giusto che sia. Anche se lo volessi, ora non potrei vederti, seppure ora ti trovi a meno di 100 chilometri da me.
Amo un altro ora, ma non nego che mi hai segnato.
Soltanto pochi giorni fa ho pensato di scriverti, e ti ho fatto capire che tu sei ancora nei miei pensieri, e ne sei sembrato felice. Ma questo è il tuo potere. Illudere.
Nonostante questo non ti scorderò mai. Francesco.