I libri aperti, la biro in mano, gli occhi tra le righe, ma la mente vaga lontano, percorre spazi immensi, raggiunge l?infinito e oltre.
Fuori piove, piove già da un bel po?. Sui vetri le gocce si rincorrono e impedisco alle sguardo di perdersi oltre, di scrutare il cielo, carico di nuvole, il fumo che esce dai tetti delle case e sale confondendosi nell?immenso grigio, gli alberi ormai spogli, mossi leggermente dal vento, antico rifugio di stormi di rondini giunte da sud ad annunciare l?arrivo di una primavera che in questo inizio di autunno è ormai solo un ricordo vago, lontano, perduto, come le foglie che staccandosi raggiungono lentamente il suolo senza che nemmeno un suono impercettibile accompagni questo loro ultimo viaggio. Intorno solo il rumore del silenzio, assordante, insopportabile, acuto, intenso eppure impossibile da descrivere, da narrare a parole. Dentro il vuoto, la solitudine, il rimpianto, la nostalgia, il nulla e il tutto al tempo stesso e nonostante tutto si fa largo un briciolo di speranza quasi a dimostrazione che niente ancora è andato perduto..
Dove sarai?, mi chiedo, Cosa fa indugiare il tuo ritorno?.. E mentre piove aspetto, aspetto invano..