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Dedica a cui stai rispondendo

Non so bene cosa voglio scrivere, ma il concetto è ormai uno solo: ritrovare la pace.
Già, perchè è da anni e anni che non riesco a dirmi sereno. Chissà perchè.
Non posso nemmeno trovare il nome al fantasma che mi assale dentro; dopotutto potrei ancora farcela, rimediare. I presupposti ci sono: ho la salute e un briciolino di cervello, e tanto basta. Non dico per essere soddisfatto, ma per tentare di diventarlo, sì.
Saranno stati tutti i fallimenti di cui la mia vita è costellata; sarà stata la solitudine, inconsciamente ricercata, che ha avvolto tutta l'esistenza; oppure la mancanza di una persona che mi dicesse belle parole. O, ancora, il fatto che io non ispiro tenerezza, con quel mio carattere cinico e un po' altezzoso. Ma non è colpa mia: tutto questo si è autoalimentato: come un fuoco che ha bruciato le mie occasioni. Quando ero ragazzo, avevo ancora la Speranza. Ora, si dirada sempre più. E non ho più voglia di combattere. Amo passare le domeniche a leggere al parco, da solo, anche quando qualcuno mi chiama per uscire. Forse per una rivolta della mia coscienza: rivolta verso il fatto che, quando ero io a voler uscire, al parco dovevo andarci per forza.
Insomma, gli altri non mi piacciono. E questo gli altri lo avvertono e lo ricambiano. Ma io non sono cattivo. Perfino io ho bisogno di tenerezze. Nessuno lo intuisce. La mia è solo una maschera, che non posso levarmi da solo.
Mi sto isolando e ne sono quasi compiaciuto. Non penso neanche più all'Amore, questo tormento grandissimo, che è però, pur sempre, il motore del mondo.
Ormai mi sono modellato e sarà difficile impastare di nuovo il materiale.
Ora voglio stare tranquillo.
Anzi, sapete che faccio? Vado a leggere al parco.