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Dedica a cui stai rispondendo

Ho notato che è difficile vivere una vita con il cuore in mano, senza avere paura di niente, sempre sicuri che, anche se dovesse accaderci il male, non ci nuocerebbe poi più di tanto.
Per quanto mi riguarda, questa cosa mi riesce impossibile soprattutto perché sono consapevole di essere un buono a nulla, né più né meno. Fin da bambino ho provato a coltivare alcune cose che credevo mi riuscissero bene: scrivere, disegnare, suonare, cantare.
Crescendo, ho scoperto che tutto questo non serve a nulla: voglio dire, è l'utilità pratica che manca. Che tornaconto dovrò mai avere nel saper muovere le mani su un pianoforte? D'accordo, lo faccio da dodici anni, ma è mai cambiato qualcosa? Qualcuno lo ha mai condiviso, hai mai spartito con me il frutto di un simile dono?
La risposta è ovvia. Io non cerco più di avventurarmi in sentieri che l'esistenza mi ha precluso; troppe cose sono andate a p***ane perché io non mi convincessi della mia connaturata inutilità.
Per tanto tempo ho desiderato commuovere gli altri, colpire i cuori, far emozionare delle persone, costruire con loro amicizie, amori, sogni. In realtà faccio solo ridere. Solo ridere.
Ho una ragazza accanto: dice di amarmi alla follia, di volermi stare vicino fino alla morte, dice che, al contrario, sono il musicista, lo scrittore, il pittore più incredibile che abbia mai conosciuto. Stronzate. Leggo sulla sua fronte un'ipocrisia che dura ormai da otto mesi. Ma, chissà perché, non ho la forza di mandarla affanculo.
Non chiedetemi che indizi io abbia per trovarla falsa; io lo SO e basta. Lo SENTO; e questo mi è sufficiente. Vorrei soltanto che, per una volta nella storia, tutto andasse come dico IO. Vorrei che la gente si sciogliesse in lacrime per le canzoni che compongo, per i racconti che scrivo, per i sentimenti che bruciano dentro me. Vorrei vivere senza il panico di rimorsi futuri. Vorrei che il mondo fosse un posto che dovunque, in ogni sua parte, possa ricordarmi una casa.