La passione che c'era tra di noi.
Folle, illogica ma allo stesso tempo dolce, magica.
Sentire la camicia scucirsi da sola, mostrando centimetri della sua pelle abbronzata, lembi di isole silenziose da percorrere e scoprire.
Il suo sguardo su di me, i suoi occhi nei miei istante dopo istante, ora dopo ora, fino al sopraggiungere della stanchezza, fino a scoprire che la notte è diventata giorno.
Alla luce del mattino i sogni ci lasciano e, allo stesso identico modo, il sorgere dell'alba lo ha strappato da me quella notte..Quella notte che ha ditrutto i nostri sogni, le nostre speranze illuse.
Se solo avessi saputo ciò che ci attendeva avrei vissuto il mio principe con maggiore follia, come si fa quando si è consci che quello è l'ultimo ballo delle nostre anime, l'ultimo battito del suo cuore, l'ultima volta che ci era consentito impossessarci del Paradiso.
Ricordo tutto con la stessa commozione con cui si ricordano i sogni.
Senza lui, perpetro il massacro emotivo e follemente cerco di ritrovarlo, di riaverlo, di riconoscerlo in una canzone, in un abbraccio di qualcuno che scorderò presto.
Quando si soffre, si cerca di appigliarsi a qualsiasi ancora di salvezza ma la mia è affondata il giorno della sua morte.
Siamo nati insieme e siamo morti insieme.
Questa è la mia unica certezza.