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Dedica a cui stai rispondendo

C'era una volta una bella ragazza. Allegra, solare, a volte un pò sulle sue. Aveva paura. Paura di star bene. Non si era mai innamorata. Non aveva mai amto con il cuore. Tanti ragazzi aveva avuto. Era l'idolo delle più piccole. La paura delle coetanee. il desiderio dei ragazzi. Tutti pensavano che era la persona più felice del mondo. Bella. Benestante. Genitori affabili. Faceva viaggi, vestiti di marca. Tutti la adoravano. In apparenza era la sedicenne più felice del mondo. Ma dentro. Nessuno si era mai chiesto dentro come stesse. Nessuno si era mai chiesto cosa ci fosse dietro l'azzuro dei suoi occhi. Nessuno si era mai chiesto il perchè della sua maturità. Consolava chiunque. Chi aveva un problema andava da lei. I pochi ragazzi che avevano avuto il privilegio di camminare al suo fianco potevano amare solo il suo corpo. Ma la sua anima non la concedeva a nessuno. E dentro urlava. Urlava per i sorrisi falsi della madre che sapeva ma negava. Urlava per chi la giudicava. Urlava per chi scriveva fuori casa Puttana. Urlava perchè era sola. Sola nel suo letto. Sola con una cicatrice profonda nell'anima. Cuore gelido. Ma voglia di tornare a sorridere. Una sera decise di seguire un gruppo di amici a una festa. Gente insulsa. SApregievole. Falsa. Si sedette stanca su una poltrona. In un attimo rivide la sua vita. Stanca. Stanca a soli sedici anni. Le lacrime le salivano agli occhi come una tempesta invade il cielo sereno. Non accettava che qualcuno la vedesse. l'avrebbero presa solo per una viziata immatura. Scappò in terraza. Era deserta fortunatamente. Era una dolce e fresca sera d'agosto.Si avvicinò alla balustra e fissò l'oscurità. Erano al settimo piano. Pianse lacrime amare. Pianse senza respirare. E per un attimo un pensiero le sfiorò la mente. Farla finita. Fuggire. Nel modo più vigliacco che esiste. Senza disturbare nessuno. Senza un addio. Portarsi quel ricordo terribile nella tomba. Volare via. Si. Aveva deciso. In quell'attimo una voce irrompe nei suoi pensieri. Calda e decisa. "Perchè stai piangendo?". Si volta sconvolta. I capelli appiccicati sulle guance bagnate. Gli occhi lucidi e rossi. Davanti a lei un ragazzo alto. Moro. Occhi profondi. Verdi. Un sorriso che illuminò per un attimo la notte scura. Lei si fidò. Lei credette nel destino. Iniziò a parlargli. Della sua vita. dei suoi pensieri. Delle sue emozioni. parlò senza prendere fiato. Parlò nel modo più sincero possibile. La rabbia. la paura. Ma non gli parlò di quell'avvenimento chel'aveva segnata a vita. Era ormai finita la festa lui la salutò con un dolce bacio sulla guancia. "Notte dolce stella". Non aveva fatto un commento sul suo sfogo. Niente. Lei rimase impietrita. Ma era solo l'inizio della risalita. Lo incontrò la sera dopo. Iago il suo nome. Lei era felice. Felice perchè lui sapeva ascoltare l'anima delle persone. Si innamorarano follemente. E come per tutti gli innamorati. Furono i due anni, 7 mesi e 13 giorni più felici della sua vita. Lei gli parlò di quell'avvenimento che l'aveva gelato cuore e anima. Di quello zio che aveva abusato di lei ripetutamente. Quel tragico silenzio. l'umiliazione. La paura. La rabbia verso una madre indifferente. Iago la costrinse ad andare alla polizia. Lo zio processato e assolto. Non c'erano prove dopo 2 anni.Lei screditata. I genitori diedero la colpa a Iago di tutto. Nessuno le credeva. Lei scappò di casa. Insieme andarono a vivere in un paesino vicino Firenze da amici di lui. Lei ormai maggiorenne arrancando e lavorando continuò gli studi. Lui già laureato lavorava. Lei aveva paura. Piccola e indifesa ma ogni sera si addormentava tra le sue braccia. E andava tutto bene. Volevano sposarsi e comprarsi una casa. Ma le favole non sono sempre a lieto fine. un incidente sulle strade ripide delle campagne della toscana. Loro due in auto. Lei cantava a squarciagola Vasco Rossi. Era felice. Lui l'amava così com'era. Bimba ancora un pò. alegra. Spensierata. I suoi occhi. Lo schianto. il vuoto. il buio. Le sirene. Un lenzuolo. LEi apre gli occhi. Dov'è il suo Iago. Degli agenti la tengono giù sulla barella. ha una frattura scomposta alla gamba. Tagli in faccia. sangue dappertutto. Vestiti lacerati. Fumo. Lui non c'è. Poi lo vede. vede una coerta di plastica nera. Una mano insanguinata cade penzoloni. Il suo urlò disperato. Urla. Urla con tutto il fiato che ha in corpo. Urla senza riposo. O forse urla solo nella sua testa. Con una foza sovraumana si butta dalla barella trascinando sull'era verde la gamba distrutta. Il dolore fisico è inesistente. Arriva alla barella. Tremante prende quella mano. Quell'anello. Con inciso su PER SEMPRE. E' il suo. E' Iago. Il suo cuore si ferma. Qualcosa dentro si spezza. Apre la busta. L'ultima cosa che ricorda è la sua espressione serena. Quel volto che ha visto ogni giorno per 2anni. ma che le sembrava conoscere da una vita. Prende l'anello. Lo bacia dolcemente. Poi il buio. Ancora. Si sveglia a casa sua. Davanti i genitori in lacrime. E capisce che la sua vita sarebbe cambiata per sempre.
Sono passati sette anni dall'ultima volta che ho visto il sorriso di Iago. Sette lungi anni. E ancora mi sembra di sentire il suo respiro al mio fianco la notte. Iago mi ha salvato. Come solo un angelo può fare. Iago mi ha riportato alla vita. Ora sono fidanzata. Un uomo che amo. Ma iago è presente. Anche se non ne ho mai parlato con essuno. Da quel 20settembre di sette anni fa non ho mai più sentito pronunciare il suo nome. Ho fatto pace con i miei. Mio zio è morto tre anni fa e ho portato fiori alla sua tomba. perchè Iago le aveva insegnato il pedono.Iago aveva comprato un terreno dove volevamo costruire la nostra casa. Lì ho piantato un ulivo. Li le sue ceneri sono state sparse. Sono felice. Perchè l'amore vince. vince la morte. Vince la vita. Iago mi mancherà per tutta la vita. Vive nei miei ricordi. Nei miei gesti. E anche se al mio uomo dico ti amo, l'unica persona che abbia mai amato è Iago. Mi viene a trovare nei miei sogni più profondi. Senza bussare perchè sa che è il benvenuto. Non sono mai sola. E quell'anello è sempre al mio dito. Quando ho tempo scappo dalla frenesia quotidiana e vado a sedere sotto quell'ulivo. Un prato verde. Qualche fiore qua e la. E Iago è li. in ogni filo d'erba. E sorrido. perchè in quei momenti. Siamo ancora io e lui. insieme.
PER SEMPRE.