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L'altro giorno tra le mie vecchie cose scorsi una bambola.
In lei il tempo non l'aveva segnata.Era bella come la prima volta che me la regalarono.
E in quel preciso istante la mia mente inizia a ricordare.
Mi ricordo ad esempio quando la mia vicina di casa veniva da me e giocavamo con le bambole.
Io ne usavo sempre una, era la mia preferita.Era malandata, in lei i segni del tempo si erano visti eccome!Eppure per me era la più bella, perchè fu la prima che mi regalarono i miei genitori.
Io e la mia amica inventavamo tantissime storie:forse il desiderio inconscio di bimba di avere una vita così magica... Proprio come la potevano avere le bambole.
E allora sul mio viso si forma un sorriso.Quanta gioia di vivere avevo da piccina.Quanti pianti per dei capricci, e quanti sorrisi per un giocattolo nuovo.
E quando arrivava Natale, attendevo con ansia la mezzanotte per scartare tutti quei pacchetti invitanti e scoprire cosa il vecchio ma simpatico Babbo Natale mi aveva portato.
E mi ricordo le elementari, quando mi piaceva quel bambinetto niente male, quando mi tagliai un dito per improfumargli la lettera che gli avevo scritto, quando per un niente si litigava e in un secondo si faceva pace senza rancori, con la semplicità e la purezza che solo un bimbo riesce ad avere.
Ora la vita è un pò più complicata.Le bambole accantonate, ed il mio passato anche.Ma io sono qui.La bambina che è una donna ormai.
La donna che non piange più per un semplice capriccio, che non ride più per un semplice gioco, che non è più felice per la vicina di casa pronta al gioco.
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