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Io non lo so se l'amore esiste. Io non lo so se l'amore davvero sopravvive a ogni difficoltà. So solo che quando una persona muore non la rivedi. So che non aiuta pensare che sta bene. Come si fa a stare bene se non puoi vedere la tua figlia crescere. come si fa a stare bene in una bara di legno con dei chiodi di bronzo o chissà quale stupido e incoerente metallo. Come si fa a stare bene quando la luce del sole non ti illumina il viso. Come si fa a essere felice stando solo a guardare senza poter partecipare a gioie e dolori. Come si fa a essere felici quando non puoi neanche più pensare perchè sei il nulla. Come si fanno a raccontare queste stronzate. C'è chi ci crede e in queste cose trova conforto. Bhè beati voi. Io so solo che scrivo a mio padre solo per una mia necessità di dialogo con una persona che troppo presto mi ha lasciato. Ma in cuor mio so che non gli arriva una parola. E mi sento anche un pò stupida. Io non ci credo in Dio. Credo alla scenza. Al progresso. Al potrere della mente e del cuore. Ma non riesco a credere a un qualcosa che mi ha generato. Un qualcosa che può ma non agisce. Mi sembra tutto talmente incoerente. Fede? No. Non la trovo. E forse neanche la cerco. Credo che tutti abbiano il bisogno di affidarsi a qualcosa. L'uomo si pone tante domande. E quando non trova risposte si affida a qualcosa di divino. Io non so a cosa credo. credo nel mistero. Nell'eterna domanda. Perchè. Credo che una risposta universale non esiste. Credo che la risposta la si trovi nel cuore. Ognuno a modo suo. Credo alla pace dei sensi. Credo nella volontà e in quello che può. Credo che mio padre non mi guardi da una nuvoletta. E' un ricordo. Un profumo. Una voce che arriva all'improvviso nei miei pensieri. A volte lo sento vicino. Altro mi impongo di non pensare alla sua assenza. Scaccio quel pensiero. perchè fa male. Perchè è triste. Perchè prferisco correre e non fermarmi a riflettere. Capirei ancora che io mio padre non lo guarderò più. Penso che nessuno mi accompagnerà all'altere. Nessuno mi comprerà un gelato a mezzanotte. Nessuno mi porterà in campagna in motorino. Nessuno mi chiamerà principessa. Nessuno mi dirà sono fiero di te. Con quella voce li. Quegli occhi orgogliosi. Come solo un padre sa fare. E non ditemi di credere. perchè la scenza doveva salvarlo. E non c'è riuscita. Fede? Lui ne aveva. Ma questo non gli ha impedito di morire con tubi in tutto il corpo. Solo. In una sala incerata. Solo. Al freddo. E non ditemi di non essere sempre così inca**ata con una società di m**da. Un sud di m**da. Due anni. Due anni. napoli. Bologna. Torino. E lui mi moriva sotto gli occhi. Dimagriva. Perdeva le forze. Non riusciva neanche a parlare al telefono. Lontano. Lontano da me. dal mio amore. L'avrei aiutato a combattere. gli avrei urlato di combattere per me. Gli avrei fatto sentire i suoi dischi di Battisti. L'avrei salutato. Non me lo perdono. Quanti sono i chilometri da napoli a torino? Non lo so neanche. Bhè tanto siamo stati lontani. E non mi perdono di aver vissuto un mese tranquillo con i miei stupidi problemi mentre lui era in coma. Solo. Lontano. E io ero felice e tranquilla porca p***ana. Perchè pensavo che sarebbe tornato. Perchè ca**o era mio padre. ma non è più tornato. E non me ne frega un ca**o di questa congrega di paraculi che a casa nostra non vengono più. E' inutile che ci girano intorno. Non esiste più nulla di bello perchè eri tu il genio, quello affidabile, l'eroe, sempre disponobile. E quanto ero fiera di te. Cazzo. E quanto mi piaceva dire che mio padre era un poliziotto, un marito, un amico, un padre da sogno. Vaffanculo. Ma che ne sanno loro. Che ne sanno. Non ci sono consolazioni. Non ci sono parole che reggano. è morto. Morto. E non torna.
E allora il bene e l'amore me lo tengo stretto dentro. E i ricordi me li lascio chiusi li. In quell'angolo. Meglio correre. Meglio scappare da un mondo lontano. Un'altra vita. E allora basta. Ora non mi resta che vivere. E non chiedermi perchè. Non pensare a quello che sarebbe potuto essere. Non pensare che se quella m**da che si trova a napoli non se ne lavava le mani, bhè sarebbe anora qua. Non pensare che non gli sono stata vicino. Non pensare che non lo salutato. Non pensare che non gli ho detto ciao. Non pensrae che non lo visto andarsene. Non pensare che al suo funerale volevo fuggire. Non pensare che non ho tentato di riprendermelo. Forse dovrei vergognarmi. Ma è l'unica persona che abbia mai amato. E non c'è più. E quell'amore si è rintanato. E ora nasce solo rancore. E amore per la vita. ma quell'amore lì. Urla, strepita. Ma lo incatenato. Nessuno se lo merita. nessuno è come mio padre.
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