L'invio delle risposte è gratuito, le informazioni del mittente sono opzionali.
CATEGORIE
L'invio delle risposte è gratuito, le informazioni del mittente sono opzionali.
Dedica a cui stai rispondendo
Avete presente il tipo di ragazzo di cui non ci si può innamorare? Quello un po' delinquente, un balordo che non gliene frega di niente e di nessuno. Quello a cui tutti ti avvisano di stare in guardia e non fidarsi. Quello a cui non puoi resistere. Quello che riesce a farti toccare il cielo con un dito, che ti fa sentire in paradiso, e lo stesso che un attimo dopo ti getta via come un giocattolo fuori uso e ti fa sprofondare nell'inferno. Ecco io ho perso la testa per un ragazzo così. Quel ragazzo, Alan, sembrava così bisognoso di dare amore e affetto e altrettanto di riceverlo. Mi affascinava quel ragazzo così misterioso e intrigante, e così non ho saputo resistere. Con lui ho trascorso soltanto 3 giorni. Tre giorni intensi, che non scorderò mai e che rimarranno per sempre impressi nella mia mente e soprattutto nel mio cuore. Quella sera...dove ci siamo conosciuti... dove si è presentato, e dove ho subito scorto il suo fare da bullo e da ragazzo poco serio. Dopo cinque minuti eravamo seduti ad un tavolo un po' nascosto: io gli raccontavo della mia vita da brava ragazza, tra scuola e amici, mentre lui si faceva una canna e beveva una birra. I miei ricordi si spostano sul bordo della piscina poche ore dopo...lì ha chiacchierare, io mi sentivo in imbarazzo, lui mi guardava e sorrideva ripetendo "quanto sei bella...". Poi è arrivato quel bacio, lungo, passionale. Era tardi, la luce della piscina era soffusa, si stava bene, c'era una leggera brezza. E c'era lui che mi guardava con quegli occhi leggermente arrossati per le canne. Ci siamo rivisti il giorno dopo. Non volevo baciarlo davanti a tutti, infondo io e lui non eravamo niente. Così se la è presa, è un tipo irascibile. Ma poi abbiamo risolto e siamo stati un'oretta insieme anche il giorno dopo a parlare del più e del meno e a baciarci. Era bellissimo stare fra le sue braccia, mi dava un senso di sicurezza che non era possibile sapendo che tipo era. Io mi sono lasciata andare, e lui mi abbracciava e stringeva davanti a tutti, mi faceva sentire orgogliosa. Il giorno dopo siamo stati in piscina, abbiamo fatto il bagno abbracciati... è stato bellissimo, un sogno, una favola che sembrava eterna. I suoi baci, le sue carezze. Tutto così unico, mi sentivo importante, amata. Ma da chi? Da lui...così poco affidabile, così stronzo. Abbiamo trascorso tutta la sera insieme. Avevo un po' paura di lui. Non so perché. Voleva che entrassimo in un bagno e io sfacciatamente ho risposto "No non mi fido di te". C'è rimasto malissimo, e mi ha detto "mi credi un violento?". Ricordavo uno schiaffo che era partito qualche ora prima, non era forte, ma mi aveva fatto riflettere. Dentro di me pensavo "Si è un violento". Non volevo entrare in quel bagno. In quel momento volevo solo scomparire. Ma dov'era finito l'Alan che mi riempiva di coccole e baci, che mi guardava e sorrideva con gli occhi lucidi? Mi ha detto "hai paura di chiuderti in bagno con me? va bene, stiamo all'aperto, andiamo in spiaggia". Ha una voce bellissima, leggera, parla in romanesco. Così quella sera siamo andati in spiaggia. Ha preso una sdraio e l'ha nascosta sotto una pianta. Ci siamo coricati, ma era bagnata per la pioggia. E chi se ne frega, in quel momento quello era l'ultimo dei miei pensieri. A quell'ora non c'era nessuno in spiaggia. Anche la mia testa era libera dai pensieri. Mi sono abbandonata a lui... alle sue mani grandi e calde che mi avvolgevano intorno alla vita... alle sue labbra carnose... a quei baci profondi, dove si va oltre. Il suo profumo, il suo sapore... mi sembra di poterli ancora sentire dentro di me. E' stato splendido. Non ho mai provato, credo, delle emozioni simili. Il cuore mi scoppiava in petto. Io ero diventata sua. Più tardi abbiamo fatto una passeggiata in riva al mare. Il vento non troppo caldo soffiava forte e mi scompigliava i capelli. Il mare era molto mosso e si udivano le onde scagliarsi con prepotenza contro gli scogli. In cielo c'erano poche stelle, la luna era oscurata dalle nuvole. Era come se intorno a noi ci fosse il vuoto. C'era un atmosfera magica. In quel momento come non mai avrei voluto fermare il tempo ed essere sua per sempre. E avere la certezza che le sue labbra, i suoi occhi e il suo cuore fossero solo miei. Il vento era aumentato e un brivido mi percorreva la schiena. Alan lo aveva percepito e come nelle fiabe più romantiche si è tolto la maglia e mi ha coperto le spalle. Il resto della notte ho dormito poco perché ho trascorso tutto il tempo a ripensare a quella serata, a quel sogno, e ancora mi sembrava di sentire il suo respiro sul collo. Il giorno dopo sarebbe partito. Chissà se mai più l'avrei sentito, chissà se mai più l'avrei rivisto, chissà cosa ne sarebbe stato di me e di lui, di noi. Diceva che non voleva partire, che voleva restare con me ancora un giorno, prima che partissi anch'io. Aveva cercato un posto dove dormire, invano. Eppure io ci speravo. Lo volevo ancora.
Ci era rimasto un pomeriggio da stare insieme prima che partisse. Desideravo che tutto fosse perfetto, che ci lasciassimo nel migliore dei modi. Abbiamo fatto il bagno in piscina... I nostri corpi erano intrecciati nell'acqua... Io ero avvolta intorno a lui. Lui che per l'ultima volta mi sorrideva, lui che per l'ultima volta mi ripeteva "quanto è bello l'amore mio", lui che per l'ultima volta mi baciava. E' stato meraviglioso: ci siamo baciati anche sotto l'acqua! Entrambi potevamo sopportare l'idea che quella era l'ultimo capitolo di una favola, che presto avremmo dovuto risvegliarci da quel sogno. Alan voleva salutarmi per l'ultima volta, e voleva fare la doccia con me. In quel momento, mi ha preso l'angoscia. Non volevo entrare in quel bagno. Avevo paura. Ma di cosa? Una parte di me diceva che ormai potevo fidarmi, ma dall'altra, l'esperienza mi diceva di essere razionale. Così mi sono rifiutata. Come immaginavo non l'ha presa bene e se ne è andato. Non sono andata a cercarlo subito. Avevo prima bisogno di restare sola, ma quando sono andata a cercarlo era troppo tardi, perché Alan era già partito. Questa volta per sempre. Non potevo crederci. In quel momento mi sentivo sola, vuota. Qualche ora dopo ero sotto la doccia a ripensare agli attimi vissuti con lui, quella doccia che non ho fatto con lui. Le mie lacrime si confondevano con l'acqua calda che scendeva. Lacrime amare, di disperazione, di nostalgia. Era come se avessi perso una parte di me. Si, perché quel ragazzo, in così poco tempo è riuscito a rubarmi l'altra metà del mio cuore, a catturarmi l'anima. E soprattutto era riuscito a illudermi, a darmi qualche speranza. Ma non importa. Perché infondo l'illusione ti permette di far sentire tua la cosa che più desideri. E in quei 3 magici giorni, Alan è stato mio. Ora ho la certezza che non lo sentirò e rivedrò mai più, perché come tutte le cose belle che finiscono, non torna più. Non ho rimpianti, perché questa storia l'ho vissuta a 360° però ho il rimorso che tra noi sia finita così, senza nemmeno salutarci, senza nemmeno un ultimo bacio.
E ANCHE SE QUESTA FAVOLA E' TERMINATA E QUESTO SOGNO SI E' CONCLUSO, IO PORTERO' PER SEMPRE DENTRO DI ME IL SUO RICORDO: IL RICORDO DI UN RAGAZZO CHE NELLA SUA VITA NON SARA' MAI NESSUNO, MA CHE NELLA MIA HA SIGNIFICATO TANTO.
© 2001-2021 by SCRIVILO - Tutti i diritti riservati
p.iva 01436330938