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Dedica a cui stai rispondendo

... e come per magia mi è saltato alla mente il mio solito, interminabile ragionamento sugli Dei e gli Uomini, sui loro ipotetici rapporti, su tutto quello che questa mia immagine può significare... non so con precisione dove i miei pensieri vogliano andare a parare stavolta... ma non ho scelta, se non quella di accettare questi conflitti.
Riflettevo, in questo momento, ad una cosa su cui, da quando la giornata è iniziata, ho ampiamente rimuginato... la Dea ama il suo Uomo mortale, che dal basso della sua umana corruttibilità si fa sempre più stritolare dalle sue paure. Io credo che il bisogno incontrollato di (auto)giustificare la propria codardia di emozioni, lo possa portare a dire questo alla Dea: che egli ha tramutato la sua intera vita in un calice, un calice di cui lui stesso, la sua essenza ed il suo cuore palpitante sono il nettare; che lei ha sempre gustato e gusta quotidianamente QUEL nettare da QUEL calice... ma che in fondo, nessuno dei due ha il diritto di stabilire se dare più importanza alla parte che dopo ogni sorsata si svuota, oppure a quella che rimane piena... Insomma, credo che l'Uomo si rassegni negli oggi, e che la dea speri nei domani. Ma chi, chi può dire che cosa è più giusto considerare? Qualcuno si è mai soffermato sul fatto che nelle cose, nella MAGGIOR PARTE delle cose, NIENTE è mai assoluto e adeguato per tutti? E figuriamoci se l'amore può contenere qualche concetto su cui chiunque si possa omologare... forse in quel caso non si chiamerebbe nemmeno "amore", forse si chiamerebbe solo "verità", e non ci sarebbe neanche più bisogno di struggersi, di soffrire, di tormentarsi per esso, dal momento che ogni singolo punto sarebbe semplice e chiaro.
Perché io vedo l'amore come una verità per CIASCUNO, non come una verità per TUTTI. C'è una bella differenza. E così c'è chi ha il coraggio di vivere l'amore, di patirlo, di MORIRLO magari, attraverso di sé; e chi invece lo tinge della sua viltà, optando per la solitudine.
Ed ecco, eccoli qui i miei soliti deliri da scribacchino, cronicamente semidepresso e pseudoromantico... ecco qui le mie solite, ignobili, patetiche parole...

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