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Eccomi! Finalmente sono arrivata. Qui in questo posto magico per me!
Oggi il tramonto è più bello del solito. Il sole sulla linea dell?orizzonte è rosso fuoco e con i suoi ultimi deboli raggi dona alle nuvole quel magnifico rosa che appare solo dopo una giornata come questa!
È la fine di settembre. Gli ultimi giorni in cui il sole riscalda la pelle prima di cedere al freddo autunnale. È il periodo dell?anno che più adoro e come faccio giornalmente in questo periodo sono venuta qui.
È uno dei punti più solitari di questo piccolo paese di costa. Il mio piccolo paese. Dove sono nata, cresciuta, dove tutti conoscono tutti e dove alcune tradizioni sembrano non essere intaccate dall?incessante evolversi della società.
Tra le mie tradizioni personali c?è questa.
Venire ogni tramonto qui. È una piccola piazzetta circondata dal niente con un muretto che sporge su quella che è la mia vita.
Ma la cosa più bella è il mare sullo sfondo. A volte agitato, a volte piatto, a volte indecifrabile come questa sera.
Mi siedo sul muretto attenta a non sbucciarmi i palmi delle mani con le pietre e resto immobile.
E osservo. Il mare con la sua schiuma bianca che si infrange contro gli scogli. Il sole che cala lentamente e il rosa delle nuvole che lascia lentamente il posto ad un azzurro che presto diventerà il blu intenso della notte. Il paese sotto di me. Pieno di vita: non pieno di persone che fanno rumore per vivere, di macchine o motociclette che cercano continuamente di battere un qualche record di velocità. Ma pieno di vita. Quella vita che scorgi sul viso della gente mentre sorride con gli occhi. Quella che comprendi quando passi per strada e vieni salutato da qualcuno che non hai mai visto prima in vita tua e al quale non puoi far altro che rispondere con un sorriso.
Non sono mai circondata dal silenzio qui.
Si dice che il silenzio sia essenziale. Quando si sta male per qualcosa o qualcuno si tende a dire di voler restare solo nel silenzio. Io non credo sia così. Quando si sta male si cerca conforto in un caro amico o nella musica: questo non è silenzio. Io penso che non ci voglia il silenzio, semplicemente il rumore giusto.
Se adesso qui ci fosse silenzio perderei molte delle emozioni che provo.
Sento le macchine passare, ma con la calma che in una grande città non ci sarà mai.
Sento sprazzi di musica uscire dalle case; musica sempre diversa.
Sento le persone chiacchierare nel sentiero appena sotto... e riconosco il loro umore dal tono di voce.
Sento lo stridire di quei volatili chiamati gabbiani che io personalmente non sopporto ma che se stasera non ci fossero penso che mi mancherebbero.
E quando non ci sono questi di rumori sento il migliore di tutti: il rumore del mare. Delle onde che sono in continua ricerca della spiaggia, che contrastate dagli scogli cercano la deriva.
E piango. Non per infelicità né per felicità.
Piango perché le lacrime sgorgano dai miei occhi. Ed è una sensazione unica. Sento il cuore stretto, un sorriso sulle labbra, gli occhi umidi e qualcosa di più grande dentro che colma quel vuoto che abbiamo tutti e che cerchiamo continuamente di riempire.
Poi una strana sensazione. Qualcosa sta cambiando. La mia vita non sarà più come prima...
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