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Dedica a cui stai rispondendo
Ciao. Scrivo questa dedica per Emanuele, il cognato di mio cugino. Manuele fa il poliziotto, Manuele ha una moglie e un figlio di tre anni. Manuele fa il poliziotto e proprio lavorando, venerdi scorso, è stato investito ed è entrato in coma. Le speranze sono poche che si sopravvive e solo il tempo deciderà. Ha, in poche parole, tutto "rotto", braccia, gambe e costole. Io l'ho incontrato il giorno di Pasqua del 2004 ed è un ragazzo positivo e solare. Appena ho saputo la notizia sembrava un sogno, di quelli che non ti puoi risvegliare. Quello che fa più male, però, è il fatto del pensare che se non ce la farà colui che l'ha investito sopravviverà tranquillamente e il figlio di Manuele non avrà più un padre. Quell'animale che l'ha investito è stato privato solo della patente mentre dovrebbe pagare un prezzo più alto visto che ha mandato un uomo, un ragazzo, un marito, un padre, in coma. Questa non è giustizia, la giustizia per me è che chi sbaglia paga, chi uccide venga fatto soffrire. Fanno bene in America: vieni ucciso? Ti ammazzo. So che so dicendo cose durissime, ma tutti gli ipocriti che ci sono che si dicono a sfavore della pena di morte, appena succede un fatto in cui muore un loro parente, forse li diranno "Si anche io voglio la pena di morte". Manuele forse non ce l'ha farà. Forse si. Sempre un forse e mai una certezza. Io non so che dire: nel 2006 queste cose non devono accadere.
Ciao Manuele e spero che ritorni presto fra di noi.
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