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Gli italiani sono oppressi dal peso del passato, confessano di subire l'assalto dei brutti ricordi e di soffrire molto guardando una foto o ascoltando una canzone che lo riporta all'evento doloroso.
La perdita di una persona cara, un tradimento subito, la fine di un amore sono i ricordi che fanno più male, e che ripiombano addosso ogni volta che guardiamo una foto o un oggetto, ascoltiamo una canzone o leggiamo un diario o un libro. La maggior parte delle persone ritengono che pensare al passato non aiuti a vivere meglio. Ciononostante, non esitano a rievocarli, guardando vecchi album di foto, conservando in maniera maniacale oggetti legati a momenti e persone che non ci sono più, riascoltando canzoni di tanti anni fa.
E ancora, riprendendo in mano vecchi diari o rileggendo vecchi libri. Nella classifica dei ricordi più brutti degli italiani il più comune è la morte di un genitore, ma anche il tradimento subito o un incubo fatto da piccoli. Fa male il ricordo della fine del proprio matrimonio, un fallimento clamoroso nel lavoro, o un amore perduto in gioventù. E per dimenticare gli italiani cercano di fare qualcosa che stanchi fisicamente (dalle faccende domestiche alla palestra), mentre altri si limitano ad accendere la tv e alcuni si buttano anima e corpo nel lavoro.
Ancora, alcuni cercano conforto nell'alcool e altri negli psicofarmaci e nei sonniferi. Per fortuna esistono anche i ricordi belli, la nascita di un figlio viene al primo posto, il giorno del proprio matrimonio al secondo, un viaggio fatto in gioventù al terzo, al quarto posto una notte di sesso ricordata più spesso, ed evidentemente più volentieri, dell'incontro col primo amore.
E' umano, normale ma meglio concentrarsi sul presente.
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