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Dedica a cui stai rispondendo

Lui la guardò negli occhi, quello che stava per dirle era brutto, era la cosa piu triste che si potesse dire, quando si riesce a dire..<<torno a Modena, volevo salutarti..>> il silenzio regnò in quel momento, quel momento che sembrava essere eterno! Lei aveva la testa bassa, le veniva da piangere, ma non voleva farlo... lui se ne accorse, le prese il viso stringendoselo fra le mani e glielo tirò dolcemente su. I loro occhi si fissarono, erano entrambi azzurri, erano entrambi tristi... fiumi di parole, di pensieri proibiti, di sentimenti mai detti, in quel momento volevano uscire, ma come il sole durante una giornata di pioggia, rimasero nascosti, nascosti dietro a quella nuvola, che si chiamava cuore! Nessuno dei 2 ebbe il coraggio ne di dire ne di fare nulla, rimasero li, tra il freddo di quella sera e di quella strada deserta, e da un altro tipo di freddo, quello che era nel loro corpo, che gli stringeva l anima, che gli gelava il cuore;un addio, ecco perché erano li!
<<posso accompagnarti alla stazione quando te ne andrai?>> <<si... >> solo questo ruppe il silenzio per pochi secondi.
... passarono alcuni giorni, che passarono insieme e non, ma ogni volta che si vedevano, era come avere una lama che spezzava il cuore, la stessa lama che avrebbe spezzato le loro strade.
Arrivò quella mattina, in cui loro, ragazzi,adolescenti, con primi veri amici..si dovevano lasciare...
Erano arrivati in stazione in macchina, con la zia di lui, erano stati tutti zitti per tutto il tragitto, eppure, era come se si fossero detti tante cose.
Lei era triste, tanto..aveva voglia di piangere, aveva voglia di morire... quando lui sarebbe salito su quel treno, lei sarebbe tornata ad essere sola.
Scesero dalla macchina.
Sua zia gli diede un bacio, lo strinse forte e dopo avergli fatto le solite raccomandazioni, gli diede un bacio in fronte. <<ti aspetto in macchina>>disse la zia a lei. lei annuì.
Rimasero cosi soli, ancora una volta in silenzio, solo i loro occhi si parlavano.
<<mi mancherai..>>disse lui.
<<tieni... non dimenticarmi!>> lei gli porse il suo pupazzo, era piccolo e morbido.
Lui lo prese.lo fissò.<<non lo farò!>>
Si abbracciarono, a quel punto le lacrime erano impossibili da trattenere, lei pianse, gli bagnò la felpa.<<scusa..>> <<non importa!>> le disse lui fissandola negli occhi e trovandoci quel qualcosa di tristemente bellissimo.
<<ciao Paolo.>>
<<ciao Chiara>>
le loro mani si staccarono, lui prese il suo borsone nero posato in terra e si incamminò.lei rimase lì,lui si girò,le fece un occhiolino e quando si rigirò,stava piangendo.
Era come se il tempo si fosse fermato per lei, ma che per il resto della stazione si muoveva velocissimo.
Dopo alcuni minuti lei trovò il coraggio di salire in macchina.lui di salire sul treno.
Lei era distrutta, ora,nulla aveva piu senso.
Lui strinse il pupazzo, profumava d?amicizia. -il suo telefono squillò-
Era lei. <<paolo se..>> lui aveva gli occhi lucidi ma non pianse! <<se io ti avessi detto TI AMO, te cosa avresti risposto?>> gliel aveva detto. Quel sentimento che bruciava piu forte del fuoco dentro di lei, era finalmente uscito.
Lui rimase in silenzio, i secondi passavano lenti, guardò ora fuori dal finestrini ed ora il pupazzo. Poi rispose. <<anch?io... >>
...