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Dedica a cui stai rispondendo

Un' altra volta qui, inchiodata alla croce della tua assenza.
Ancora qui, a parlarti, a dar voce al mio cuore, a scrivere per te, Stefano,amore.
Ancora qui mentre, come intona Vasco, non mi consolo guardando una fotografia.
Ne ho una nostra vicino in questo momento, l'ho presa poco prima di iniziare a scriverti.
è stata scattata il 15 aprile di due anni fa, tu indossavi una camicia blu scuro ed io indossavo il mio sorriso più bello.
Siamo lì, vicini l'uno all'altro, io ti siedo sulle ginocchia e tu stringi la mia mano destra.
Eravamo a casa mia, in taverna.
Prima ci ho messo piede, quasi non mi sembrava possibile che quelle mura avessero potuto contenere tutta quella gioia.E in seguito, tutto questo dolore.
Non mi basta ritrovarti nelle tue lettere, nelle foto, nelle canzoni:io ti vorrei nei miei giorni.
E ti voglio adesso.
Potrei strapparmi il cuore per vedere che cos' ha, per capire il motivo per cui non riesce a guarire, a dimenticare.
E invece, continua a battere nel mio petto, intonando forse una delle nostre canzoni.
Mi sento povera di luce Stè,perchè la mia luce continui ad essere tu.
Mi sento priva di forza, odio questo Natale, questi sorrisi di chi ha già dimenticato e di chi è riuscito ad andare avanti senza te.
Di tutte le persone che il giorno del tuo funerale piangevano, in poche sono ancora così terribilmente segnate.
O forse non lasciano trapelare la loro sofferenza, del resto anch'io in pubblico cerco di tenerla dentro.
Non sempre ci riesco amore, a volte esce fuori senza controllo, come un fiume in piena che straripa.
Giacomo, il tuo migliore amico, soffre ancora come un cane.
Al cimitero trovo sempre le sue lettere, non le ho mai lette, fanno compagnia alle rose silenziose che lascio accanto alla tua foto.
Proprio lì,per incorniciarti il viso e quegli occhi.Belli, troppo belli.
Mi manchi Stè,mi manchi.
Null 'altro al di fuori di questo.