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Dedica a cui stai rispondendo

Mai come in questo periodo della mia vita passo lunghe e interminabili giornate in riva al mare, in meditazione, ascoltando ciò che il mare, o la mia voce interiore, mi dice. Un giorno, mentre mi trovavo sulla spiaggia in meditazione, giunse accanto a me un uomo. Non mi disturbò ma aspettò che finissi la meditazione e poi mi disse: ? Strano posto per meditare questo non le sembra? Non le dà fastidio il rumore di questa spiaggia? Il vento che soffia dal mare o la curiosità della gente? Perché ha scelto questo posto per le sue meditazioni? Cosa le ha comunicato il mare? Io non risposi e lui continuò: ? La meditazione deve essere una buona tecnica per dimenticare, magari per pochi secondi, la vita che stiamo vivendo o che ci sta intorno, ma in questo posto proprio non la capisco. Non ho mai fatto meditazione, ma se la facessi la farei a casa mia, in una stanza appartata e senza che nessuno mi possa disturbare ?. MI sentii coinvolto in quello che aveva detto e gli risposi: ?Io sono un marinaio, ho viaggiato sempre in mare. Ho attraversato mille volte l?oceano e ho portato di tutto al di là e al di quà del mare. Ecco perché non sono disturbato dalle onde, dal vento o dal rumore, perché sono abituato a tutto questo. Pensi che quando, in mezzo all?oceano, venivamo presi da una tempesta, quando tutto sembrava perduto, io mi inginocchiavo sul ponte della nave e pregavo e quasi sempre la tempesta si acquietava e noi potevamo ritornare a casa sani e salvi. La preghiera era per me un contatto, rappresentava un dialogo con l?aldilà che mi aiutava a scaricare le tensioni che avevo accumulato e mi ridava la speranza. Forse lei queste cose non le ha fatte, forse non ha mai viaggiato in mare e quindi non può capire tutto questo ma, le assicuro, che avvenivano tutte queste cose ?. Quell?uomo mi guardò e poi disse: ? Anch?io sono un uomo di mare, anch?io in mare ho avuto paura, ma la paura più grande, quella che mi ha toccato dentro, è stata quella che mi prese nel mio ultimo viaggio. Non avevo famiglia, non avevo figli, ero solo e senza la mia nave non sapevo proprio come vivere. Molti anni fa, l?armatore mi comunicò che quello che avrei fatto era il mio ultimo viaggio. Questa notizia mi sconvolse, perché non sapevo cosa avrei fatto e come avrei vissuto senza il mare attorno a me. Partii con la morte nel cuore e sperai sino all?ultimo che succedesse qualche cosa, che un incidente o una malattia mettesse fine alla mia vita ma tutto ciò non avvenne. Arrivai a destinazione e mentre aspettavo l?ultimo carico, passai le sere nelle taverne ad ubriacarmi. Una sera, mentre ero seduto a un tavolo a bere, si presentò un vecchio, mi sorrise e poi mi disse: come mai sei così triste? Cosa ti è successo di così grave? Quale pena hai sul cuore? Non risposi e lui continuò. Sei un uomo di mare? Hai navigato tutta la vita ed ora sei arrivato alla fine? Figliolo a tutti è successo quello che stai vivendo, tutti hanno cercato di uscire da questa situazione con il sorriso sulle labbra. Non demoralizzarti ma abbi la forza di cambiare. Cambia la tua vita figliolo, trova in te la forza per cambiare e ricorda che una leggenda del mare dice che ogni gabbiano che si posa sul pennone della nave è un amore che ti aspetta a terra. TI senti solo? Non sai perché continuare a vivere? Ricorda figliolo che la tua vita è un dono sia per te che per gli altri e che se sei qui è perché devi capire qualcosa che forse ti sfugge. Quando ritornerai e riconsegnerai la nave al tuo armatore ricorda quanti gabbiani si sono appoggiati sul pennone della tua nave e pensa che ogni gabbiano rappresenta qualcuno che ti aspetta a terra per amarti, per essere aiutato o solamente per condividere con te un pezzetto della tua vita. Dio, non dimentica nessuno. Ricorda figliolo che se una cosa è finita è perché deve finire per farti iniziare una vita nuova ?. Queste parole mi entrarono come una spada, abbassai lo sguardo e quando lo rialzai... .. quell?uomo non c?era più. Era sparito nel nulla e nessuno l?aveva visto né entrare né uscire dalla taverna ?. Dopo un attimo di silenzio io dissi: ? Non sapevo che anche lei fosse un lupo di mare. Cosa fece quando ritornò da quel viaggio? ? ? Nulla ? rispose ? semplicemente capii che ogni età della vita e ogni esperienza ci è data per farci capire, per aiutare gli altri, per cercare dentro di noi la speranza. Vede, dopo quell?incontro con quel vecchio, capii che tutti ti amano, basta che tu sappia dare amore agli altri, tutti ti aiutano, basta che tu aiuti gli altri, tutti ti seguono, basta che tu segui gli altri ?. Con queste parole quell?uomo si allontanò e io continuai a meditare sapendo bene che quell?incontro non era stato casuale ma lo aveva programmato il mio Maestro, che sapeva benissimo che ero rimasto solo, senza lavoro, senza amici e che avevo perso la speranza.