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ANCHE SE é MOLTO LUNGA LEGGETELA!!!!NE VALE LA PENA

Filippo ed Io. Che storia, forse la più bella, anzi la migliore in assoluto.
Lo conobbi ad uno stage estivo. Lui lavorava per l'azienda di suo padre, io per quella di mio zio. La prima volta che lo incontrai, aveva quell'aria da sbruffone, da fighetto della Verona bene; ma era stupendo: alto, moro, occhi verdi, abbronzato e fisico da surfista.
Nonostante i nostri parenti fossero in società da parecchi anni Filippo ed io non ci incontrammo mai e dopo una serie di litigate sul lavoro, mi chiese di concedergli una serata, poichè avevamo cominciato con il piede sbagliato.
Gli dissi di si, e la sera stessa venne a prendermi con una Porsche nera appena uscita dalla concessionaria. Mi portò in un ristorante bellissimo, cenammo e poi l'attrazione era tanta che finimmo a letto o meglio dire sul mio sedile della Porsche.
Fu bellissimo, sensazionale, mi amò come poche persone lo avevano fatto.
Ci frequentammo per vari mesi, ma capii quasi subito che mi stavo innamorando e lui di me. La prima volta che mi disse ti amo, mi portò al mare, rapendomi una notte di Agosto, e viaggiando verso Milano Marittima dove su uno scoglio in riva al mare si dichiarò.
Ricordo ancora la brezza calda di quella serata e lui imbarazzato per le frasi che tentava di dire. Mi lesse inoltre una lettera, talmente emozionante che veramente piansi, io che con i film d'amore mi emozionavo a mala pena.
Gli chiesi di donarmi la lettera, ma lui non volle, la sua intenzione era quella di porla dentro una bottiglia di vetro e gettarla nel mare.
Chissà se ora qualche innamorato, l'avrà trovata, speranzoso di costruire una storia come la nostra.
I mesi passarono velocemente ed il nostro anniversario arrivò. Inutile dire che mi stupì un'altra volta. Finita la prima prova della maturià, venne a prendermi a scuola e mi porse una scatola, la quale conteneva un biglietto aereo per New York. Forse vi sembrerà strano tutto questo, ma cè da precisare che Filippo ed io proveniamo dalle famiglie più benestanti di Verona.
La nostra fu una storia davvero passionale, ricca di emozioni e colpi di scena, soprattutto quest'ultimi.
Il giorno del mio diciannovesimo compleanno, Filippo mi portò nella sua casa in montagna a Sant Moritz, decidemmo di andare in macchina così per fare varie tappe lungo il percorso. Partimmo la sera del sette dicembre, ma nella notte una camion ci venne addosso, distruggendo il 4X4 della Mercedes.
Dovetti farmi un anno di riabilitazione fisica ma soprattutto psicologia per superare la morte di quell'essere tanto dolce, che mi amava intensamente.
Ancora oggi ho in mente la scena dell'incidente, e ogni giorno vado a trovarlo pur sapendo che il cielo non potrà più ridarmi l'uomo della mia vita.
Lo amo tutt'ora e nonostante sia passato un anno, nel mio cuore rimarrà per sempre.
Prima di morire mi scrisse una lettera, con la quale voleva augurarmi tanti auguri:"Ciao amore, sono davvero imbarazzato in questo momento, ma è solo così che riesco a dirti ciò che provo. Scontato e forse troppo banale dire ti amo, il mio sentimento va oltre queste parole. Da quando sei entrata nella mia vita, tutto è cambiato, sono più ottimista, meno violento e soprattutto più comprensivo e sensibile, meno concentrato su me stesso. Ti ho dedicato tanto e tanto ancora voglio dedicarti perchè io vivo per te. Forse è troppo presto per dirlo, siamo ancora troppo giovani, ma il nostro amore sarebbe completo con una bambina, che ti assomigli, che abbia i tuoi stessi lineamenti e naturalmente la mia bellezza (scherzo). Non voglio dilungarmi troppo ed infatti adesso finisco, vogli solo augurati tanti tanti auguri perchè tu sei la mia anima e la mia gioia più grande.Voglio essere scontato almeno per l'ultima volta: ti amo".
Ogni giorno rileggo questa maledetta lettera, è l'unico straccio di ricordo che ho di lui, insieme ad una bellissima bambina, orfana di quel padre che l'avrebbe amata sicuramente, ma che era inconscio di saperla esistente, si perchè Lavinia Vittoria venne concepita la sera del sette dicembre prima di partire per la montagna.
Le ho dato il nome Lavinia in ricordo della sorella di Filippo morta anch'essa in un incidente stradale due anni prima di conoscerci e poi Vittoria perchè è solo grazie a questa piccola creatura dagli occhioni verdi come il suo papà e con il suo stesso sorriso dolce, con cui ho quasi superato la predita di Filippo.

questa è 1a storia vera e triztissima...spero che vi è piaciuta...a me moltiximo...mi ha fatto commuovere